“Sono favorevole a trovare un giusto equilibrio nelle procedure per la ricostruzione post sisma, ma contrario a chi vuole mani libere nell affrontare il problema “. Così il presidente dell Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone intervenendo ad incontro sugli appalti per la ricostruzione dal terremoto che si è svolto ieri sera, 26 ottobre al Teatro delle Muse di Ancona . L’appuntamento è stato promosso dalla senatrice Camilla Fabbri (Pd), presidente della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro.
“Chi dice che la colpa dei ritardi burocratici nel territori del cratere è del Codice degli appalti non conosce il Codice – ha detto Cantone . E d altronde quando potevano essere utilizzate norme emergenziali , nella fase iniziale, quella di emergenza post sisma, esse non sono state utilizzate. ‘ Secondo il presidente Anac “ il problema non risiede nelle norme di settore ma nel trovare una soluzione equlibrata che non ripeta gli errori che sono stato fatti nel passato in altre esperienze simili. È una questione organizzativa non di legislazione . In tema di appalti – ha aggiunto – occorre mantenere l’ asticella alta in fatto di controlli per evitare infiltrazioni criminali. E questo anche perché, pure in regioni come I Emilia Romagna dove il sistema della ricostruzione ha funzionato, le infiltrazioni ci sono state. E quindi tanto piu adesso, in presenza del più grande cratere sismico della storia del Paese non si possono fare deroghe alle normative presenti se non di portata limitata, perché il rischio è molto alto. “
In risposta alle polemiche degli ultimi tempi di alcuni amministratori locali, Cantone ha poi affermato che “ l’ Anac- non è certo quella che blocca gli appalti dei Comuni, come viene lamentato. Sono gli enti locali, sul territorio che invece non si prendono la responsabilità di attuare le opere minori che potrebbero appaltare secondo le norme vigenti. Secondo me comunque – ha sottolineato – sarebbe meglio favorire una centralizzazione degli interventi da parte della Regioni, in una logica di partecipazione dei Comuni piuttosto che di delega. “
Dal canto suo, nello stesso convegno, la senatrice Fabbri ha sostenuto che “le misure per snellire le procedure negli appalti di evidenza pubblica rischiano di vanificare l impatto positivo che il Codice potrebbe avere. Per questo va compiuta in attenta riflessione tenendo conto delle osservazioni di tutti gli attori sociali coinvolti. ” Nello stesso incontro di ieri sera il procuratore della Repubblica di Ancona Sergio Sottani ha detto che le Marche “non sono più un territorio sano e immune da infiltrazioni mafiose.” Al dibattito sono intervenuti anche il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, il senatore e vicepresidente Commissione lavori pubblici, Stefano Esposito e il presidente dell’Ance Marche, Costanzo Perlini.