A causa del caos politico-istituzionale che si sta determinando a Roma, a seguito della decisione della Presidenza della Repubblica di non accettare la compagine di Governo gialloverde proposta da Lega e Movimento 5Stelle, Cna Marche e Cgia Macerata chiedono con urgenza di rinviare le scadenze per i pagamenti di contributi, rate e bollette nelle zone del sisma, previste per il 31 maggio. I contribuenti interessati sono 230 mila per oltre 1 miliardo di tasse arretrate da versare. “In questa fase di grave crisi istituzionale e finanziaria che non da certezze ai cittadini e alle imprese – dice Camilla Fabbri, responsabile Cna per la ricostruzione- chiediamo la responsabilità di tutte le forze politiche e auspichiamo che il primo atto del Governo Cottarelli sia un decreto per rinviare il pagamento dell’Irpef, dei contributi previdenziali sospesi, delle bollette e delle rate dei mutui nelle zone del terremoto. Abbiamo inviato una lettera ai parlamentari marchigiani perché si facciano carico di portare questa richiesta sul tavolo del nuovo Esecutivo per l’approvazione urgente di un nuovo decreto che rinviii la scadenza del 31 maggio almeno fino al 31 dicembre e che, allo stesso tempo, aumenti il numero delle rate in modo da ridurre l’impatto sui contribuenti. “ Per Fabbri, il decreto governativo dovrebbe prendere anche in considerazione “la proroga del 31 agosto come data nella quale scadrà la sospensione del pagamento delle bollette. Infatti le continue scosse che si susseguono e che hanno colpito il Sud delle Marche anche nelle scorse settimane non consentono di considerare archiviata la fase dell’emergenza. La popolazione continua a vivere una situazione di estremo disagio.”
Sulla stessa linea la Confartigianato di Macerata, che interviene sulla questione con il presidente provinciale Renzo Leonori : “La crisi istituzionale che stiamo vivendo, le difficoltà effettive per la mancanza di un nuovo governo, l’inoperatività governativa di quello uscente e il caos politico-istituzionale di questi giorni, – dichiara – non sta facendo altro che danneggiare e infierire ulteriormente sulle nostre aziende artigiane soprattutto su quelle dell’area del cratere. Mentre ci viene comunicato che la scadenza per la ripresa dei pagamenti dei contributi previdenziali e assistenziali è fissata al 31 maggio prossimo, davanti a noi abbiamo una paradossale situazione di stallo che vede un continuo rimpallo di sfere di competenze a discapito delle piccole e medie imprese.Ad oggi, ci sono diverse centinaia di aziende che tra due giorni dovranno iniziare a pagare somme che non possono permettersi, somme che, come nel caso di una nostra azienda di Camerino, per la sospensione dei pagamenti previdenziali da ottobre 2016 ad agosto 2017 arrivano anche a 125 mila euro, ovvero ben 5.200 euro al mese! Ancora una volta – conclude Leonori – facciamo appello a tutte le forze politiche e istituzionali affinché possano essere concretamente vicine ai bisogni delle nostre imprese, cercando una tempestiva soluzione per rendere operativa la proroga al 31 dicembre 2018 e il prolungamento delle rate da 24 a 60.”