Ascoli.- Una folta e raccolta partecipazione ha contraddistinto le celebrazioni del 25 aprile ad Ascoli, sia nella città che al Colle San Marco, luogo simbolo della lotta partigiana e per la liberazione dal nazifascimo. La giornata di ieri è iniziata con la deposizione della corona dinanzi al Palazzo del Governo, in Piazza Simonetti. Le autorità civili e militari si sono poi dirette a Piazza Roma dove è stata deposta una corona sul monumento ai caduti sulle note solenni del Silenzio.
Erano presenti, tra gli altri, il Prefetto di Ascoli Piceno Carlo De Rogatis, il Presidente della Provincia Sergio Loggi, l’Assessore Regionale Guido Castelli, i Consiglieri Regionali Anna Casini e Andrea Assenti, il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, l’Assessora alla Cultura Donatella Ferretti, gli onorevoli Roberto Cataldi e Lucia Albano.
Quindi a Colle San Marco, sono stati resi gli onori ai caduti prima dinanzi al cippo e, successivamente al Sacrario Partigiano.
Il Prefetto De Rogatis nel suo intervento ha sottolineato “come a 77 anni di distanza sia importante e doveroso conservare la memoria di quegli avvenimenti storici che portarono alla Liberazione, fatti che conservano intatto il loro significato” e ha invitato a riflettere sul “valore fondamentale della Costituzione che deve essere sempre il punto di rifermento per la comunità locale e per orientare le scelte dei cittadini”.
Il Presidente dell’Anpi Perini ha elencato le innumerevoli guerre che insanguinano il pianeta dall’Africa all’Asia, al Medio oriente, ed ora anche nel cuore dell’Europa. “Ancora una volta – ha detto Perini – nel buio della storia la fiaccola della speranza sarà portata dai giovani che si sono resi conto come la guerra sia solo distruzione e morte e occorra puntare tutto sulla pace” e significativo, in tal senso, che l’ANPI abbia scelto anche due bambini per depositare la corone in onore dei caduti.
Il Presidente della Provincia Loggi ha ricordato “quei fatti ed episodi di eroismo e sacrificio che valsero all’Ente la Medaglia d’oro al Valor Militare per Attività Partigiana sin dal 1973” ed evidenziato che “per custodire al meglio la memoria della Resistenza picena, l’Amministrazione Provinciale, insieme all’Istituto per la Storia del Movimento Liberazione nelle Marche e dell’età contemporanea, abbia organizzato una serie di iniziative allo scopo di suscitare una più intensa consapevolezza della nostra storia recente”. Quindi Il Presidente ha affermato come “Resistenza significhi anche operare per la pace, indirizzare ogni sforzo affinché le armi tacciano e si torni alle ragioni del dialogo e della diplomazia, perché come dice Papa Francesco “la guerra è follia”.