Lo “scandalo” Pasolini : a Pesaro filmati e mostre

Pesaro.- Prosegue la rassegna con cui Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024 celebra e ricorda Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), nel centenario della sua nascita. Venerdì 20 maggio, alle 18, l’appuntamento è in Pescheria per l’inaugurazione di una doppia proposta dedicata ad uno degli intellettuali italiani che ha segnato il XX secolo: la videoinstallazione realizzata da Meeting Rimini a cura di Casa Testori, portata a Pesaro grazie al Centro Culturale Città Ideale e ‘Mario Dondero. Otto sguardi su Pasolini’, mostra fotografica a cura di Amat.

Venerdì, in programma anche l’intervento di Giuseppe Frangi – presidente dell’Associazione Giovanni Testori da lui fondata nel 1998 e vicepresidente di Casa Testori, hub culturale per la valorizzazione dell’arte contemporanea – dal titolo ‘Pasolini, un intellettuale per il nostro tempo’.

Allestita nella Chiesa del Suffragio, la videoinstallazione ‘Io, Pier Paolo Pasolini’ è composta da 6 brevi filmati – della durata totale di 40 minuti circa – che mettono in scena altrettanti capitoli dellagire pasoliniano: dal rapporto con la madre e la sua terra allamore per la bellezza dellopera umana, dal dolore per la società contemporanea al bisogno di educazione.

La parola viva che ancora brucia

“Perché Pasolini oggi? Perché Pasolini è un capitolo aperto nella nostra storia – affermano i promotori del progetto. La sua scrittura, i suoi film, i suoi pensieri sono sempre stati segnati da una ferita profonda, una ferita personale; ma se a quasi 50 anni di distanza si tratta di parola viva che ancora brucia, è perché – per destino – Pasolini si è fatto carico di una ferita collettiva. Pasolini è stato il testimone di un mutamento antropologico: un mondo veniva spazzato via violentemente da un altro su cui convergevano i consensi di mercato e ideologia. Ed è stato un cambiamento che ha investito innanzitutto la sua identità e la sua persona; e che ha il segno drammatico di una mancanza.

Pasolini ha saputo far forza sulla nostalgia di ciò che era perduto, mettendo in azione unintelligenza capace di smascherare, senza temere lo scandalo, tutte le ipocrisie del nuovo mondo vincitore. La forza di Pasolini sta dunque in questa coincidenza tra piano personale e pubblico.”

La mostra ‘Mario Dondero. Otto sguardi su Pasolini’ propone una piccola ma alquanto suggestiva carrellata di ritratti di Pier Paolo Pasolini e della madre Susanna Colussi, immortalati dallo sguardo poetico, sensibile e attento di Mario Dondero (1928-2015), ‘il più francese dei fotografi italiani’.

Nella foto di Mario Dondero : Pasolini con la madre

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