San Benedetto del T.- Il caro gasolio sta mettendo in ginocchio le marinerie di tutta Italia, ed quindi anche delle Marche. A San Benedetto da domenica scorsa 40 pescherecci sono fermi al porto per protestare contro una situazione economica che per molti piccoli operatori del settore sta diventando insostenibile. Il costo della nafta era già aumentato nei mesi precedenti la guerra in Ucraina, ma con il conflitto a causa delle speculazioni internazionali è schizzato in alto.
Sciopero fino a domenica
Fino a 1,10 euro al litro, con ripercussioni devastanti su chi deve vivere del proprio lavoro in mare. Così i pescatori hanno deciso di scioperare, andando avanti almeno fino a domenica prossima. E sperando in un intervento del Governo e delle istituzioni che aiuti a superare la crisi attuale. Ma dai segnali che giungono dai piani alti della politica, le risposte alle richieste non sembrano incoraggianti.
“Dal Governo vogliono darci un contributo una tantum di 22 milioni – spiega Emidio Romani, un pescatore di San Benedetto – che vorrebbe dire appena 3 mila euro ad imbarcazione. Una cifra che non può certamente bastare. Vogliamo una misura che riduca il costo almeno di 30-40 centesimi al litro, altrimenti non possiamo proseguire nel nostro lavoro”.
Con lo sciopero in corso, 130 lavoratori della zona hanno incrociato le braccia. Con effetti che possono diventare pesanti per il rifornimento di pesce fresco alle attività di ristorazione della riviera picena e di altre regioni. A meno che i commercianti del settore non comprino il prodotto da fuori, facendo anche affari grossi con la vendita al dettaglio. Ma i pescatori di San Benedetto non ci stanno.
Incontro a Fiumicino
E ieri sera alcuni di loro hanno bloccato il mercato del pesce nell’are portuale, creando tensioni che Finanza e forze dell’ordine hanno faticato per stemperare. Ma la situazione non sembra risolta. E non è chiaro quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni, se non arriveranno gli aiuti attesi. Intanto cresce la protesta in tutte le marinerie d’Italia. E proprio oggi rappresentanti del comparto pesca sambenedettese si incontrano a Fiumicino con colleghi che operano nel Mar Tirreno. Questo per coordinare le azioni per sollecitare un intervento governativo rilevante.
Marco Traini