Ascoli. La terra continua a terra nel territorio appenninico. Un’altra scossa si è verificata questa mattina alle 4,21 al confine tra Marche, Umbria e Lazio. Proprio nelle zone devastate dal terremoto del 2016. L’epicentro infatti del movimento tellurico da 3,2 gradi Richter è stato registrato ad 11 km di profondità in un punto a 4 km da Accumoli (Rieti) e 13 km da Arquata del Tronto (Ascoli). Naturalmente la scossa è stata avvertita anche a nord, nella vicina Norcia.
Un lieve movimento che non ha provocato danni a cose e persona. Ma che comunque rappresenta un segnale non incoraggiante per chi nell’area appenninica vive e lavora e aspetta ancora che la ricostruzione delle proprie case venga terminata ( o solo iniziata). E tuttavia tutti gli esperti sanno che quella zona al confine tra Marche e Umbria è carica di faglie telluriche – soprattutto da Col Fiorito ad Amatrice – che non si placano mai e che dopo un arco di 10-15 anni producono scosse più forti e pericolose. Perchè continuare a costruire nello stesso modo nelle stesse località ?
foto di archivio