Tolentino (Mc). Un cartellone con 5 spettacoli, oltre a 3 serate fuori abbonamento che abbracciano teatro, sport e temi sociali, e appuntamenti dedicati agli istituti superiori e alla stagione di teatro ragazzi organizzata e sostenuta da Compagnia della Rancia/Rancia Verdeblu. E’ il programma della nuova stagione di prosa del Teatro Vaccaj di Tolentino (Macerata).
Ad ottobre (mercoledì 12 in abbonamento, giovedì 13 e venerdì 14 fuori abbonamento) si parte subito con un grande appuntamento: il Teatro Vaccaj ospita la residenza di riallestimento e l’avvio del tour nazionale di Pretty Woman, il musical scritto da Garry Marshall e Jonathan F. Lawton, rispettivamente leggendario regista e sceneggiatore originale del film cult con Julia Roberts e Richard Gere, che, dopo aver riscosso un successo assoluto nella scorsa stagione al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano, toccherà i principali
teatri italiani nella stagione 2022/23 proprio partendo da Tolentino.
Prodotto da Stage Entertainment, Matteo Forte & Dan Hinde, lo spettacolo si avvale di una colonna sonora che è un mix di canzoni pop e romantiche scritte da due compositori d’eccellenza, Bryan Adams e il suo fidato co-autore Jim Vallance, e dell’indimenticabile successo mondiale del 1964 “Oh, Pretty Woman” di Roy Orbison.
A novembre (venerdì 4, sabato 5 in abbonamento, sabato 6) è la volta de Il Vajont di tutti. Riflessi di Speranza, un progetto teatrale dai risvolti interessanti e coinvolgenti di MIC Musical International Company che, dopo il riallestimento di Divina Commedia lo scorso anno, sceglie ancora una volta il Teatro Vaccaj come residenza di allestimento e debutto in anteprima regionale per la nuova produzione, stringendo una collaborazione con Compagnia della Rancia a sostegno delle attività sul territorio e dello sviluppo delle produzioni teatrali. Lo spettacolo – nella forma espressiva del teatro di narrazione – si snoda su due binari narrativi paralleli, che si sovrappongono, si scambiano, si alternano pur rimanendo sempre riconoscibili e rende attuale un racconto che, se pur parte di un recente passato, dichiara tutta la sua triste attualità nell’avidità dell’uomo.
Da una parte c’è un dettagliato racconto dello scenario storico del secondo dopoguerra (con riferimento agli anni ’40-50-60): un viaggio nelle radici dialettali e popolari del nostro paese, nell’incredibile varietà di tradizioni ed usi che, rappresenta un patrimonio ancor oggi inestinguibile e straordinario e dall’altra c’è una rappresentazione reale degli accadimenti processuali relativi alla tragedia che colpì il 9 ottobre 1963 la terra a confine tra la provincia di Belluno e quella, al tempo, di Udine.
Il Vajont di tutti è soprattutto un racconto di speranza e forza, una storia fatta di gente che decide di andare avanti. Ogni uomo nel racconto della propria vita ha, prima o poi, a che fare con il dolore, qualunque esso sia, ed in quell’attimo, in quel momento sta all’uomo scegliere e decidere se fermarsi o andare avanti. Fil rouge dello spettacolo sarà la musica, che con l’aiuto di immagini, proiezioni e filmati accompagnerà il pubblico, nella narrazione. Protagonisti di quest’opera originale sono Andrea Ortis
(anche autore e regista), Michele Renzullo, Selene Demaria. Si prosegue sabato 28 gennaio con Che Disastro di Commedia, versione italiana della commedia inglese “The Play That Goes Wrong”, che ha riscosso un successo planetario in tutto il mondo, dalla Nuova
Zelanda al Messico, e torna in Italia per il quinto anno, con un riallestimento del tour proprio dal Teatro Vaccaj.
Lo spettacolo, che ha avuto numerosi riconoscimenti -due Olivier Awards, un WhatOnStage Award, un BroadwayWorld Uk, un Premio Molière, un Tony Award e un Drama Desk – racconta la storia di una compagnia teatrale amatoriale che, dopo aver ereditato improvvisamente un’ingente somma di denaro, tenta di produrre un ambizioso spettacolo che ruota intorno a un misterioso omicidio perpetrato negli anni ’20, nel West End. Il racconto prende forma tra una scenografia che implode a poco a poco su sé stessa e attori strampalati che, goffamente, tentano di parare i colpi degli svariati tragicomici inconvenienti che si intromettono tra loro ed il copione con estro e inventiva, tanto da non lasciare spazio a nient’altro che a incontenibili risate e divertimento travolgente. Il ritmo è incessante e coinvolge il pubblico in un vortice impetuoso di ilarità, grazie a un cast di giovani e istrionici attori con tempi comici
praticamente perfetti!
Il 14 febbraio è la volta di un classico del teatro che da circa vent’anni riscuote un indiscutibile successo nell’originalissima versione diretta da Marco Rampoldi con protagonista Corrado Tedeschi. L’uomo dal fiore in bocca è una pièce di grande intensità, Tedeschi ne è sempre stato affascinato, fin dal periodo della formazione in Accademia, e in questo allestimento, divertente, agile ed elegante, dà
prova di tutto il suo talento teatrale, impersonando la quieta disperazione del protagonista: giocando su due corde contrastanti, quella comica e quella tragica, ne dà un’interpretazione antiretorica, che miscela il tragico, il grottesco e l’umoristico.
A chiudere la stagione, mercoledì 1 marzo, saranno Massimo Ghini e Paolo Ruffini, protagonisti di QUASI AMICI, la trasposizione teatrale della straordinaria commedia cinematografica francese diretta a quattro mani dai registi Olivier Nakache e Eric Toledano.
QUASI AMICI è una storia importante, di quelle storie che meritano di essere condivise e raccontate anche con il linguaggio delle emozioni più profonde: quello teatrale.