San Benedetto del T. (Ap). Giorgio Fede verso la riconferma in Parlamento. Il senatore uscente del Movimento 5Stelle dovrebbe aver ottenuto di nuovo un seggio a Roma, ma questa volta alla Camera dei Deputati. Lo indicano i risultati elettorali per il listino proporzionale Marche, salvo conferma ufficiale da parte del Ministero dell’Interno. “Abbiamo fatto un rimonta che nessuno forse si aspettava – ha detto Fede in conferenza stampa a San Benedetto. Merito della nostra coerenza e del grande lavoro svolto da Giuseppe Conte.”
Un risultato che si attesta attorno al 15% nelle Marche, che potrebbe anche permettere l’elezione di un secondo deputato, sui 15 totali assegnati alla regione. In squadra potrebbe tornare l’avvocato ascolano Roberto Cataldi, anche lui parlamentare uscente. “Siamo stati gli unici a presentare candidati veri del territorio marchigiano – ha affermato Fede- al contrario di quanto fatto da altri, in particolare dalla destra : Battistoni è di Viterbo, De Poli veneto, Losacco del Pd un pugliese. Le nostre scelte ci hanno premiato, in particolare nel Piceno, dove il Movimento ha ottenuto i maggiori consensi, seppur ridotti rispetto al 2018”.
Quanto alla coalizione vincente, quella del centrodestra il Coordinatore regionale dei 5Stelle non manca di attaccare : “Latini, Castelli, Carloni avevano fatto una promessa durante le elezioni regionali, diventando assessori. Ora però sono stati eletti a Roma e hanno tradito i cittadini”. Motivo in più per fare d’ora in poi opposizione in Parlamento, cercando se possibile di dialogare con il Partito Democratico : “Ma loro devono essere disponibili al confronto – ha spiegato Fede – non come fatto negli ultimi tempi. Non sono più un grande partito e devono aprire un dialogo : anche se con questa classe dirigente, come ha ricordato spesso Conte, sarà difficile..”.
Il programma politico è sempre lo stesso, anche se per il Coordinatore 5Stelle non sarà più a sinistra del passato : “Le riforme sociali, soprattutto in un momento di crisi, sono indispensabili per aiutare i più deboli, non sono un fatto ideologico.”
MT