Ancona 30 luglio.- Nei primi tre mesi del 2018, le aziende marchigiane hanno assunto 50 mila persone, il 23,1 % in più rispetto allo stesso periodo 2017. Ma la maggior parte dei neo assunti ha un contratto a termine o precario (87,3%): solo il 12,6% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sul precariato dell’INPS, elaborati dall’Ires Cgil Marche,
Tra le tipologie di lavoro precario, quella che registra un incremento è il contratto intermittente che aumenta in un solo anno del 57% e arriva a toccare quota 6.000, esattamente come quello a tempo indeterminato. Cresce in maniera consistente il contratto di somministrazione (+18%) e, in soli tre mesi del 2018, arriva a toccare 13.000 nuove assunzioni. La forma più utilizzata è quella del contratto a termine (20.000) e cresce rispetto allo stesso periodo del 2017 del 18%.
Anche il contratto di apprendistato aumenta del 21% attestandosi in 2.800 unità.
I contratti a tempo indeterminato crescono del 21% ma, nel complesso delle assunzioni, perdono gradualmente peso.
Le cessazioni di rapporti di lavoro , nello stesso periodo, sono state oltre 23.000 e aumentano del 15,9%, con un saldo positivo pari a 3.212.
Tra le varie forme di contratto ,l’unica ad avere un saldo negativo tra assunzioni e cessazioni è il tempo indeterminato con -1.462 contratti mentre le altre forme, in primo luogo il tempo determinato, registrano un saldo positivo consistente.