Acquasanta Terme.- La cittadina termale di Acquasanta Terme è tutto un fervore di attività. Centinaia di cantieri edili, case già ristrutturate dopo le lesioni del sisma, palazzi come nuovi, negozi che riaprono, empori, e tante feste ed eventi. L’ultima ieri con la manifestazione classica d’autunno dedicata al prodotto principe della zona : le castagne. Migliaia di persone accorse nel borgo centrale per degustare, bere, divertirsi dopo tanta clausura post covid.
Tutto bene dunque, per un centro montano che conta oltre 40 frazioni ed è ricco di un patrimonio naturalistico e turistico immenso ?
Non poprio. Perchè dopo decenni, le nuove terme pubbliche sono ancora al palo. E se per tanti lustri, la giustificazione era quella dell’assenza di fondi per restaurare l’antico e bellissimo edificio di primo Novecento, con la sua magnifica Grotta Sudatoria, ora questa non c’è più. Il PNRR per Acquasanta destinerà complessivamente 20 milioni – 1 dei quali solo per una cabinovia dalla Salaria alla zona terme vicino al Tronto – e già dai tempi della Giunta regionale Ceriscioli (Pd) era stato finanziato un progetto di riqualificazione di 6 milioni ( parte regionale e parte pubblica). Ma di tutto questo non si vede nulla.
Chi scende dalla Salaria fino all’area delle vecchie terme, vede solo ruderi abbandonati ed erbacce. E pensare che a febbraio 2022 il sindaco Sante Stangoni aveva annunciato a chi scrive che al massimo a primavera le opere sarebbero partite . I ritardi ? Colpa della burocrazia, come sempre… Ma a noi non sembra così. Tanto più che il primo cittadino è alla guida della Giunta da 6 anni, e al secondo mandato non aveva neppure avversari. Nessuno che poteva rallentare politicamente programmi e progetti. Ma la Grotta sudatoria, un gioiello che chi ha una certa età si ricorda, resta ancora nascosta al pubblico. L’importante che proseguano le attività private vicine.
MT