Il mondo al contrario. Come può accadere che una persona cosi apprezzata per il suo stile e la sua competenza, amata e stimata per le sue doti umane prima ancora per quelle professionali- che sono di primo piano, venga denunciato perché fa il suo dovere ? Eppure, ad Ascoli, nelle Marche, in Italia nel 2018 , è accaduto. Perché ormai la nostra città in decadenza, il nostro Paese in declino, e tutto il nostro mondo viaggiano al contrario. Il professor Leonardo Seghetti, un autorità nazionale nel campo dell ‘olio e dell’olivo, docente all’Istituto Agrario Ulpiani di Ascoli e all’Università di Teramo, con un curriculum sterminato che vanta 100 pubblicazioni scientifiche e non sappiamo quanti interventi a convegni e congressi nel suo settore, è stato denunciato. Hanno avuto la protervia di farlo in cinque, e tra questi due aziende agrarie e un’industria del comparto.
E perchè lo hanno fatto, si dirà ? Perché Seghetti, che è persona tanto esperta quanto diretta nelle sue esternazioni, simpatica ai buoni ma odiata dai cattivi, ha avuto il coraggio di difendere l’oliva tenera del Piceno Dop- materia prima da cui si ricava la celebre oliva ripiena farcita all’ascolana, dalle alterazioni produttive e commerciali che ne vengono fatte tutti i giorni. Insomma il massimo conoscitore e difensore di uno dei pochissimi tesori alimentari e anche turistici che Ascoli può vantare- un tesoro per fortuna già noto in tutta Italia e anche all’estero senza bisogno quasi di promozione, viene messo all’angolo da chi quelle olive ripiene le riproduce anche con olive e carni straniere, in maniera approssimativa e senza rispetto dei disciplinari e della antica tradizione culinaria dell’area di provenienza, per soli fini economici. E’ davvero un mondo al contrario !
E qui non si tratta solo di provincialismo e arretratezza culturale del territorio e dei più che vivono nel Piceno, ma di arroganza di certi poteri economici e trasversali che se ne fregano di Dop, tutela dei prodotti tipici, turismo e quant’altro, e pensano solo al proprio interesse particolare. Contando su solidi appoggi locali e sulla forza che gli proviene dal fatto che producono un minimo di occupazione nel comprensorio, e muovono una parte seppur ridotta di indotto commerciale ( anche questo, peraltro molto ben controllato..) .
Le istituzioni pubbliche e i Consorzi che dovrebbero tutelare i prodotti unici come l’oliva all’ascolana, nello stesso modo feroce di come fanno altre zone d’Italia – per non parlare dell’estero, vedi la Francia.. – dovrebbero sapere che alla lunga questa mancanza di protezione può causare un boomerang sul piano della reputazione e dell’immagine, con effetti opposti a quelli che si volevano realizzare. E pesanti ripercussioni negative sia per il territorio che per i produttori e i commercianti del settore, che subiranno una riduzione del valore del loro bene. Ma questo, istituzioni e Consorzi lo sanno già. Bisogna capire da che parte stanno, quella del professore Seghetti e dell’interesse generale alla tutela di un patrimonio della comunità, o quella di alcuni privati. Noi stiamo con il professore, e ce ne vantiamo. Abbasso le polpette da fast food. Viva l’oliva ripiena all’ascolana !