Ascoli.- “Neppure ci hanno invitato al consiglio comunale aperto sulla scuola”. Lo afferma Roberta Profita in rappresentanza del Direttivo del Comitato Scuole Sicure di Ascoli, associazione regolarmente costituita che dal 2017 si batte per conoscere la situazione del rischio sismico reale di tutti gli istituti della città.
“Non è la prima volta che accade, ma il fatto che anche il 3 novembre ci hanno ignorato dimostra quanta reticenza ci sia nel Comune di Ascoli e in altri enti nel far opera di trasparenza sul quadro reale delle strutture del capoluogo. Nonostante le nostre ripetute richieste – ricorda la Profita – non sappiamo quali sia l’indice di vulnerabilità sismica della maggioranza delle scuole. E continuano ad esserci scosse di terremoto che mettono in pericolo centinaia di ragazzi”.
Nel consiglio comunale aperto del 3 novembre, peraltro richiesto dalle minoranze consiliari di centrosinistra, il sindaco Marco Fioravanti ha fatto il punto della situazione, ribadendo sostanzialmente che per il 90% degli istituti siamo in fase di progettazione, anche avanzata, e che per molti di essi – compresi i tre nuovo Poli scolastici – i lavori partiranno non prima del luglio 2023. Nel frattempo ancora non è chiaro dove verranno sistemati gli alunni e gli studenti quando le opere di adeguamento o messa a norma inizieranno.
“In reàltà esiste una norma che obbliga all’adeguamento sismico delle scuole fin dal disastro di San Giuliano di Puglia – spiega l’esponente del Comitato – ma ovviamente questo non è stato fatto, non solo nella nostra zona. Noi dopo il sisma del 2016, ci siamo impegnati direttamente per avere risposte sulla situazione degli edifici del capoluogo e nell’interesse di tutti, migliaia di ragazzi, famiglie e cittadini. Ma ci siamo sempre trovati davanti un muro di omertà ed ostracismo – afferma la Profita – non solo da parte dell’ex sindaco Castelli ma anche dei dirigenti scolastici che non sapevano o volevano fornire dati sulle scuole, sui piani di evacuazione, sui rischi reali. ”
Nel corso degli anni, prima del covid il Comitato ha promosso diversi incontri pubblici per informare la popolazione e fornire anche soluzioni eventuali alle problematiche più urgenti, ad iniziare dalla costruzione di strutture temporanee . “Nonostante molte imprese del nord si fossero offerte per la bisogna – sostiene la rappresentante del Comitato – e ci fossero sia i soldi che i prefabbricati della Regione, non si è ottenuto nulla. D’altronde bastava guardare quello che in pochi mesi hanno realizzato in edilizia sostenibile ad Arquata con le donazioni di molte Fondazioni ”
Oltre che con l’ex presidente della Provincia Paolo D’Erasmo, un incontro con il sindaco Fioravanti a dire il vero il Comitato lo ottenne, nel 2019 chiedendo un tavolo permanente con tutti i soggetti interessati alla questione. Ma anche questa proposta è rimasta lettera morta. E si continua ad agire con soluzioni tampone : “Come si fa a spostare studenti dalla Sant’Agostino alla scuola media D’Azeglio – si domanda Roberta Profita – quando quest’ultima si sa già che verrà demolita ? ” .
Molti rappresentanti dei genitori non partecipano agli incontri – come accaduto anche il 3 novembre, aula semivuota – e sono contenti che i loro figli non siano stati trasferiti in edifici temporanei lontani dalle sedi attuali, ma certamente più sicuri per avere meno disagi. E quindi se il Comune di Ascoli lo facesse, si creerebbe molti nemici tra i cittadini. Nel frattempo si spera nella buona stella… MT
foto : scuola D’Azeglio