Ancona.- Le Marche hanno perso negli ultimi 20 anni il 24% del loro Pil ( prodotto interno lordo, la ricchezza in beni e servizi) pro capite.
Lo affermano i sindacati confederali in base agli ultimi dati ufficiali. Un crollo pesante e drammatico, che ha comportato un devastante impatto sul numero delle imprese e sull’occupazione ( solo nel 2020 persi 10 mila posti di lavoro), con numeri che fanno paura e che testimoniano ormai di un declino chiaro e netto. Basta vedere la fine totale o il ridimensionamento drastico dei maggiori distretti produttivi, anche se negli ultimi mesi c’è una ripresa parziale dell’export che certo non permetterà di recuperare il terreno perduto.
Per questo Cgil, Cisl e Uil chiedono un rilancio della politica industriale che incentivi i progetti di filiera e di ricerca ma anche di selezionare i settori innovativi considerando che l’investimento in ricerca e sviluppo è solo l’1% del Pil. Cgil, Cisl e Uil chiedono anche di adottare criteri di premialità per le imprese che promuovono processi di miglioramento delle condizioni di lavoro e che si valorizzino le conoscenze e le competenze dei lavoratori. I sindacati fanno presente che, tra i finanziamenti di rilievo, ci sono quelli del Pnrr ma anche i 690 milioni delle risorse ordinarie del fondo europeo per lo sviluppo regionale e i 346 milioni del fondo sociale europeo.
Quanto alle infrastrutture, i nodi sono sempre quelli ormai da anni : avvio o conclusione dei lavori per il raddoppio della Orte-Falconara, la Fano-Grosseto, l’uscita a nord dal porto di Ancona, la Pedemontana, la terza corsia A14 a sud di Porto Sant’Elpidio, la Mezzina ma anche la Ferrovia dei due mari : un libro dei sogni piuttosto che dei progetti concreti. Se pensiamo solo a come è ancora ridotto il tratto sud dell’A14 da Pedaso a San Benedetto, nonostante gli incidenti, le proteste, i lavori e il resto..
I sindacati inoltre su trasporto pubblico locale, come sul ciclo dei rifiuti e su quello dell’acqua, chiedono un intervento della Regione contro la frammentazione. E poi, per l’energia, si sollecita un nuovo piano regionale. Sugli appalti, si propone di aggiornare il protocollo d’intesa con la Regione mentre su tasse e tariffe, di rafforzare il carattere progressivo dell’Irpef, studiando soluzioni per agevolare le persone a basso reddito.
mt