San Benedetto del T. (Ap).- «I pescherecci più grandi toccano quando arrivano ai fondali bassi, ogni giorno è una lotta e bisogna fare attenzione. E’ dal 2018 che attendiamo un intervento di dragaggio». Parole che arrivano da Pietro Ricci esponente della marineria di San Benedetto, categoria che da 5 anni attende un nuovo dragaggio e che ogni giorno si trova a fare i conti con imbarcazioni che si arenano per i fondali sabbiosi.
Quindi anni di promesse e annunci. Ma soprattutto rimandi di mese in mese e l’ultimo step parlerebbe di marzo, intanto c’è un intero settore che attende e che ogni giorno rischia di rimanere bloccato.
L’incognita incagliamenti
Questa la situazione nel porto sambenedettese. Con gli operatori che sollecitano un escavo dal 2018. Davvero una storia infinita. Ogni giorno le imbarcazioni che escono in mare devono fare i conti con l’incognita degli incagliamenti. Il fondale sabbioso e alto è un vero e proprio rischio per i pescherecci che spesso sono costretti a cambiare le eliche messe a dura prova. L’assessore comunale Bruno Gabrielli ha annunciato che le operazioni di dragaggio dovrebbero partire a marzo dopo che erano state previste per lo scorso novembre.
Fondi per 1,8 milioni dall’Autorità portuale
Il problema sarebbe dipeso dall’analisi delle sabbie che avrebbe richiesto più tempo. Inizialmente si era pensato di trasferire la sabbia alla Sentina ma c’è stato un ripensamento proprio per accelerare i tempi. Con il dragaggio si punterà ad approfondire a meno 5 metri la canaletta di accesso allo scalo. L’importo messo a bilancio dall’Autorità di Sistema Portuale è di 1,8 milioni di euro con la previsione di scavare circa 100.000 metri cubi di sedimenti in un’area interessata di 65 mila metri quadrati. Operazione che sta vedendo in prima fila l’Autorità del Mare Adriatico Centrale che ha stilato una sorta di lista della spesa degli interventi attesi al porto e dove il dragaggio avrebbe la priorità. Al riguardo l’ente inoltrerà la conseguente istanza di autorizzazione alla Regione Marche per l’avvio dell’istruttoria e il rilascio del provvedimento autorizzativo.
I pescatori si sentono traditi
Dal Pd si leva una voce che tuona quella di Pier Giorgio Giorgi: «Oltre un anno per il dragaggio del porto non è una tempistica da paese civile. Abbiamo raccolto lo sfogo e l’amarezza dei nostri marinai e qualcuno di loro ci ha detto: che finché non succede qualche disgrazia non sono contenti. Dopo sono pronti a adornarsi della fascia tricolore per presenziare ai riti funebri mentre tutta la marineria versa lacrime amare. Una presa di posizione sarebbe più che giustificata. I pescatori sambenedettesi – aggiunge Giorgi- si sentono traditi e presi in giro da una certa politica che li accarezza in campagna elettorale e li abbandona subito dopo il voto.
Facciamo appello alla comandante della capitaneria Alessandra Di Maglio, che fin dall’inizio del suo mandato si è dimostrata attenta alle problematiche del nostro porto, affinché si giunga presto ad una soluzione positiva della vicenda nel più breve tempo possibile».
Alessandra Clementi