“Non c’è stata nessuna apertura formale del Governo sulla nostra richiesta di rivedere la sospensione dei fondi per la riqualificazione delle periferie urbane, decisa dal Senato. ” Lo afferma il presidente di Anci Marche e sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi ( nella foto con Ricci) che ha partecipato insieme ad altri sindaci marchigiani all’audizione in Commissione Bilancio a Montecitorio, sulla scottante questione che penalizza i principali Comuni delle Marche – Pesaro, Ancona, Senigallia, Macerata e Fermo- mettendo a rischio lavori per 70 milioni , con opere che in parte sono già state avviate. A Roma erano presenti anche Matteo Ricci (Pesaro), Valeria Mancinelli (Ancona) e Romano Carancini.“La sospensione fino al 2020 – sostiene Mangialardi – rischia di bloccare la riqualificazione di tante periferie e disattende accordi presi e contratti firmati che vanno a penalizzare anche i professionisti e le aziende coinvolte. Inoltre, recuperando porzioni delle nostre città, si evita di consumare altro territorio . Abbiamo tuttavia preso atto – aggiunge il sindaco di Senigallia- che non ci sono state aperture formali e questo ci preoccupa ma ci fa essere ancora più determinati a continuare su questa strada con la ferma volontà di trovare soluzioni che non penalizzino i comuni. La partita è aperta”. Ora dovrà essere la Camera dei Deputati a sciogliere i nodi del problema, che sta provocando proteste anche da parte di tutte le categorie produttive e forze sociali della regione ( industriali, sindacati e artigiani ). Nelle Marche, si è salvata solo la città di Ascoli Piceno, visto che il suo progetto di riqualificazione urbana è rientrato tra i primi 24 della graduatoria nazionale, su un totale di 96.