Ascoli Piceno 6 settembre.- Completare la Mezzina da Offida fino a Fermo e alla statale 77, e insieme la Pedemontana da Roccafluvione fino a Sarnano , nel Maceratese è indispensabile per salvare i territori montani e favorire sia la ricostruzione post-sisma che lo sviluppo economico , evitando nel contempo che i residenti e le aziende se ne vadano. “
Lo ha detto il vicepresidente del consiglio regionale Piero Celani (Forza Italia) nel corso della presentazione, avvenuta oggi ad Ascoli di un dossier sulla situazione delle infrastrutture nelle Marche, con riferimento al Piceno ma non solo, realizzato in collaborazione con Maria Pia Spurio. “ Sia per terminare la Mezzina che per realizzare finalmente la Pedemontana, opere a scorrimento veloce fondamentali anche per alleggerire la viabilità sulla costa adriatica – ha sostenuto Celani – occorrono complessivamente 400 milioni. Sono fondi che ci sono e che occorre sbloccare subito, come si è fatto per altri collegamenti della zona, nell’interesse del territorio meridionale della regione e del suo futuro. “
Secondo il vicepresidente del consiglio è necessario inoltre, proprio per superare “ lo stato di arretratezza della rete infrastrutturale marchigiana, ferma agli anni Settanta, con un volume di traffico che è aumentato invece del 300% rispetto a 40 anni fa ” anche ammodernare e potenziare tutte agli assi vallivi che vanno dalla costa verso l’entroterra , a cominciare dalla Valdaso ( costo stimato 60 milioni). Eppoi con la Bretella a San Benedetto, anche realizzare la terza corsia dell’A14 nel tratto sud delle Marche, che è tecnicamente possibile e auspicabile”. Per Celani la nostra regione ha un indice infrastrutturale di 15 punti inferiore alla media nazionale che è pari a 100, con Ascoli e Fermo ancora più indietro a 75 e meno. “E’ un quadro desolante – ha affermato il consigliere – che non è piu sostenibile , e che sta facendo perdere al territorio sia attrattività che competitività. Per questo è urgente intervenire e colmare rapidamente il gap non solo per cercare di rilanciare la crescita economica e produttiva, ma anche per migliorare le condizioni dei centri costieri, altrimenti città come San Benedetto e Grottammare che stanno subendo anche un nuovo urbanesimo causato dalla mobilità post sisma, fra 15 anni non saranno più vivibili.”
Tanto più se il traffico delle merci viaggerà ancora , come oggi in Italia, per il 90% su gomma e la rete ferroviaria, soprattutto nelle Marche non avrà fatto passi in avanti. E tuttavia, se di queste opere di ammodernamento nella regione dovesse occuparsi l’Anas, Celani si è detto “preoccupato” : “è il libero mercato che sa e deve costruire e gestire le strade, i viadotti e i ponti, mentre allo Stato spetta il compito di controllare veramente e nel migliore dei modi questi lavori. Non altro.”