A Fano in scena una Traviata “poco confortevole”

Fano (Pu). Per la prima volta da quando si è costituita, arriva sui palcoscenici della Fondazione Rete Lirica delle Marche il titolo più rappresentativo della storia del melodramma italiano: La traviata di Giuseppe Verdi, che debutterà nel nuovo allestimento coprodotto con OperaLombardia sabato 4 febbraio alle 20.30 al Teatro della Fortuna di Fano.

Lo spettacolo sarà quindi a Fermo sabato 11 febbraio alle 21 (versione in forma di concerto per gli under 30, il 9 febbraio alle 17) e al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno il 18 febbraio alle 20.30 (versione in forma di concerto per gli under 30, il 16 febbraio alle 17).

La direzione musicale è affidata al giovane marchigiano Enrico Lombardi che salirà sul podio dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini con il Coro del Teatro della Fortuna diretto da Mirca Rosciani; presente in palcoscenico il Complesso Bandistico “Città di Fano” diretto da Daniele Rossi. Il progetto di regia, firmato da Luca Baracchini con le scene di Francesca Sgariboldi, i costumi di Donato Didonna e luci di Gianni Bertoli, è vincitore di un bando internazionale per artisti under35.

Nel ruolo di Violetta, debutta il soprano messicano Karen Gardeazabal, in quello di Alfredo Valerio Borgioni e Germont padre sarà Andrea Borghini.

“Il team creativo – si legge in una nota – vincitore del concorso che ha visto oltre 60 candidature, ha pensato ad una tragedia dell’intimità che ha al centro una protagonista incapace – lei per prima – di accettare se stessa e la sua storia. Nel passato di Violetta c’è una scelta di genere, un atto di auto-determinazione che ha portato con sé anche il senso di colpa per la propria doppia natura, interiorizzazione del giudizio esterno e della sua paura. La vittima arriva a comprendere e infine condividere il pregiudizio che l’accompagna: in quanto transessuale, splendida e persa “in un popoloso deserto”, non c’è che il sesso e il suo mercato. Alla complessità psicologica della protagonista si contrappone la superficiale inesperienza di Alfredo, un giovane benestante e senza pensieri. Questa coppia così stranamente assortita si muove in un mondo conformista e anonimo, ben più interessato alla bizzarria della vicenda che alla reale sorte dei diretti interessati. ”

Nella presentazione dello spettacolo al pubblico, il regista Luca Baracchini sottolinea la necessità teatrale di non limitarsi a raccontare la storia di Violetta e Alfredo: «Se c’è, in fondo, qualcosa di noto e rassicurante in quest’opera è perché, dopo centosettant’anni di gloriosa rappresentazione, la storia d’amore complicata fra una prostituta e un giovane di buona famiglia è diventata un topos narrativo popolare, comune nella cultura di massa ben oltre la lirica. Per conto mio, sono intimamente convinto che la lunga e assidua frequentazione ci abbia assuefatti a Traviata e forse non devo scusami se tutto quel che porteremo in scena sarà fatto nel tentativo di rendere le poltrone del teatro un po’ meno confortevoli.”

foto : Studio B12

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