Cna Picena : “Limitare il ricorso ai subappalti”

Ascoli.- “Riconoscendo l’impegno del Governo in termini di razionalizzazione e semplificazione della normativa sugli appalti pubblici, la CNA di Ascoli Piceno ritiene opportuno introdurre dei limiti al ricorso al subappalto, quantomeno nell’ambito del sotto soglia, con particolare riferimento agli appalti di minor valore, modificando inoltre le norme relative alla costituzione di consorzi, da differenziare tra stabili e formati da imprese artigiane.” Lo afferma il direttore provinciale dell’Associazione degli artigiani, Francesco Balloni. Che premette : “In riferimento ai principi ispiratori del nuovo Codice degli appalti la CNA di Ascoli Piceno esprime la propria soddisfazione per l’aggiornamento di un prezioso strumento di lavoro per gli imprenditori del territorio, che tuttavia necessita di alcune correzioni per garantire un’effettiva apertura del mercato degli appalti pubblici alla piccola e media impresa.”

L’associazione rileva ” l’esigenza di intervenire al più presto su alcuni meccanismi che possano favorire la partecipazione attiva delle piccole imprese nel mercato degli appalti pubblici. ” E individua “nella suddivisione in lotti e nella stesura di regole univoche sul subappalto e sulla formazioni di consorzi di imprese due interventi indispensabili per valorizzare al meglio la professionalità delle piccole imprese del Piceno, abbinando l’interesse pubblico a quello del tessuto economico locale.”

D’altra parte, una delle principali cause della sostanziale esclusione delle piccole realtà dagli appalti pubblici – riservati, nell’83% dei casi, ai colossi imprenditoriali, come evidenziato dall’analisi condotta dalla CNA nell’ambito dell’Osservatorio burocrazia – è rappresentata dall’incertezza normativa che puntualmente, di città in città, aleggia sulle procedure di gara.

In totale 36.000 stazioni appaltanti che operano in maniera differente l’una dall’altra e ben 813 modifiche al Codice degli appalti dal 2016 a oggi, a fronte di bandi che nel 30% dei casi non contemplano alcuna forma di digitalizzazione e solo nel 18% prevedono un’adeguata suddivisione in lotti: numeri più che sufficienti a fotografare una realtà che di certo non premia le eccellenze artigiane del nostro Paese. Per questa ragione la CNA di Ascoli Piceno chiede limiti al ricorso al subappalto.

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