Pesaro.- Ci mancava solo la farina di grillo ! Di bizzarrie promosse dall’Unione europea ne avevamo sentite tante ma ora si sta veramente passando il limite.
Il via libera dal 24 gennaio alla farina di grillo come nuovo alimento sta già scatenando una vivace reazione in Italia. Come si fa a dare l’ok alla vendita pure alle “ larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere” ?
Non c’erano altri problemi più urgenti da risolvere in Europa ? Sembra di no. Anche perchè prima della farina parzialmente sgrassata, l’Ue aveva dato l’ok per i grilli in polvere e per quelli congelati, in pasta ed essiccati già nel marzo 2022.
Un quadro che lascia assai perplessa Agnese Trufelli, vicedirettore di Confcommercio Marche Nord: “Siamo perplessi e anche preoccupati sia in termini alimentari che economici. L’arrivo sulle tavole degli insetti solleva in primis interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità. Come sostiene Assipan, a cui rivolgiamo un sentito plauso, potrebbe poi attrarre chi si trova in una condizione di crisi ad usufruire di queste farine a più basso costo.
Il pane fatto con farine di grano rischierebbe di diventare una sorta di bene di lusso, accessibile solo per chi possiede una posizione economica più solida”.
Arriverà il pane agli insetti ?
Trufelli si sofferma poi su altri aspetti fondamentali che tanto stanno a cuore a Confcommercio: made in Italy, eccellenza agroalimentare italiana, tradizioni da preservare: “Portare in tavola insetti si discosta dai valori che da sempre promuoviamo del mangiar sano. Cibo per noi significa soprattutto cultura e territorio. Riteniamo fondamentale proteggere le nostre produzioni tradizionali, eccellenze di cui andare fortemente orgogliosi. ” Come darle torto ? mt
.