Ancona.- Le donne dipendenti con mansioni impiegatizie nelle Marche , percepiscono uno stipendio inferiore del 39,3% rispetto a quello degli uomini. Questo forse il dato più significativo del Rapporto sul Personale maschile e femminile 2020- 2021 delle aziende marchigiane con oltre 100 dipendenti, illustrato dall’Ires Cgil.
Le donne sono lo più impiegate ed operaie. E con uno stipendio sempre e comunque inferiore a quello degli uomini. Pochissime sono le donne dirigenti all’interno delle aziende: sono solo lo 0,3% su un totale di 24.430 dipendenti donne.
Il campione osservato è composto da 61.677 occupati dipendenti di 212 aziende con oltre 100 dipendenti. “I risultati di questo rapporto confermano tendenze ormai strutturali – commenta Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil Marche -; le donne, inserite nel mercato del lavoro presentano condizioni più precarie rispetto a quelle degli uomini. Ciò si evidenza nel proliferare del part time ma anche nelle mansioni. Ecco perché chiediamo alla Regione di promuovere interventi ed azioni affinchè la parità dei generi sia un’effettiva realtà ovunque”.
Il contratto collettivo più presente è quello della metalmeccanica, che viene applicato al 37,5% degli uomini mentre alle donne viene, in genere, applicato quello delle cooperative sociali, pari al 28,7% delle dipendenti. La maggior parte dei dipendenti ha una qualifica di operaio, il 57,3%, percentuale che, per le donne, scende al 51,5% mentre per gli uomini sale al 61,1%. Seguono gli impiegati, 36,9%, con le donne al 44,9% e gli uomini al 31,7%.
Sul piano delle retribuzioni, le donne dirigenti percepiscono in media 40mila euro in meno rispetto agli uomini; per i quadri, il divario tra maschi e femmine è di -12.678 ma il gap maggiore si evidenzia per gli impiegati con le dipendenti che percepiscono il 39,3% in meno rispetto agli uomini.
Esistono poi differenze anche all’interno delle singole tipologie contrattuali: per esempio, le donne con il part-time sono il 45,4% mentre gli uomini solo il 7,9%.
Un altro aspetto significativo riguarda le trasformazioni contrattuali: ben il 58,9% d elle donne è passato da tempo pieno a part time mentre gli uomini sono solo il 41,1%. Donne in affanno anche sul fronte della formazione professionale: solo il 40,9% riesce a farla. Ovvero 4 dipendenti donne su 10 hanno svolto formazione.