Ancona.- “E’ imbarazzante il silenzio della Regione Marche rispetto al venir meno della disponibilità della Casa di Cura Villa Igea a garantire le sedute dedicate al percorso di interruzione volontaria di gravidanza, in collaborazione con il Consultorio Familiare di Ancona e l’AST 2. ” Lo afferma la consigliera regionale del Pd, Manuela Bora che sottolinea : “Una collaborazione di anni che si conclude a causa di sopraggiunte e legittime necessità riorganizzative della struttura sanitaria privata, necessità che ad ogni modo non giustificano la completa immobilità e inoperatività di chi ha il dovere di trovare soluzioni alternative e immediate”.
La consigliera aggiunge che “alla comunicazione improvvisa e tanto più inaspettata di Villa Igea, ad oggi, non ha fatto seguito nessuna azione concreta che garantisca e dia continuità ad un servizio previsto dalla Legge 194/78, alla quale, quindi, non viene data piena applicabilità.”
Il rischio, secondo la Bora è che questa scelta potrebbe ricadere sulle “numerose donne che per l’ennesima volta vengono lasciate sole in un percorso tanto doloroso quanto difficile da portare a completamento”.
Soltanto nel 2022 sono state 214 le donne inviate a Villa Igea per il percorso IVG. Donne che provengono dai Consultori Familiari di Ancona e Falconara, a cui afferiscono non solo quelle provenienti da tutto l’ex Distretto 7 (Osimo, Castelfidardo, Loreto, Numana, Sirolo, Camerano, Ancona, Falconara, Agugliano, Polverigi, Chiaravalle e Montemarciano). Ma nella struttura arrivano anche le donne che provengono da altre zone della regione o anche da fuori regione, che per necessità lavorative o per scelta personale decidono di rivolgersi a questi Consultori. A Villa Igea hanno trovato operatrici e operatori competenti e preparati e un ambiente professionalmente adeguato ed accogliente.
“Al momento, invece – continua la consigliera dem – alle donne che già dai primi di marzo accederanno ai Consultori Familiari di Ancona e Falconara per i colloqui necessari ad avviare il percorso di IVG, non potranno di fatto essere fornite informazioni certe né sulle modalità e le procedure da seguire e tanto meno sui tempi di attesa per la programmazione dell’intervento chirurgico. “
nella foto : Manuela Bora