Ascoli.- Eccesso di burocrazia, costi di produzione sempre più elevati e carenza d’acqua sempre più pesante, soprattutto in alcune aree come quella di Visso. Son questi alcuni dei più rilevanti problemi degli allevatori del sud delle Marche, emersi nel corso del meritorio confronto organizzato questa mattina ad Ascoli dall’assessore regionale all’agricoltura Andrea Maria Antonini, insieme ai dirigenti del settore.
L’occasione era la presentazione del programma dei prossimi bandi per sostenere il comparto zootecnico e agricolo – a valere sul nuovo Piano di sviluppo rurale, 70 milioni di euro a disposizione – ma anche quello di comprendere direttamente dalla voce degli operatori del settore quali le urgenze da affrontare in maniera più concreta. E questo in un quadro di progressiva contrazione dei contributi europei per l’agricoltura, scesi in pochi anni dal 40% sul totale delle risorse a meno del 25%.
Da allevatori e rappresentanti di associazioni di categoria, in particolare dell’Ascolano è stata sottolineata la difficoltà grande di doversi adeguare in tempi brevi alla cosiddetta “Classyfarm”, un sistema che in sostanza impone regole più strette sul piano sanitario per favorire il benessere animale ed anche la sicurezza del prodotto finale per il consumatore ( ad esempio riduzione dell’uso di antibiotici, spazi minimi per i capi ed altro). Secondo i funzionari della Regione Marche, l’adesione al sistema per gli allevatori di bovini non è obbligatoria. Ma in mancanza non si può fare domande per accedere a fondi ed aiuti.
Dall’approfondito tavolo di Ascoli, svoltosi presso il Palazzo dei Capitani è emersa con forza anche la situazione di disagio di molti piccoli pastori e allevatori della zona montana di Visso e Macereto, causata dalla carenza di acqua per gli animali.
Una giovane allevatrice di 22 anni ha criticato duramente il Comune vissano per l’assenza di qualsiasi risposta alle proprie esigenze vitali – “da 7 anni dobbiamo andarci a prenderci l’acqua da soli e a nostre spese ” – mentre un altro operatore più anziano ha denunciato il fatto che in questo modo si vogliano favorire progetti di grandi aziende rischiando di far chiudere quelle piccole e familiari che sono il presidio storico del territorio. L’assessore Antonini si è impegnato ad aprire un confronto con il Comune di Visso sul tema in questione ed organizzare un incontro pubblico con gli operatori economici sul posto. mt