Giovani e precariato : la fuga dei marchigiani all’estero

Ancona.-Negli ultimi anni, il numero di marchigiani all’estero è aumentato notevolmente. In particolare, dal 2005 al 2020 gli iscritti all’Aire, l’Anagrafe della popolazione italiana residente all’estero, sono cresciuti del +92%, arrivando alla cifra record di 159.342 iscrizioni. Di questi, circa il 33,8% proviene da Macerata, mentre il 27% da Ancona. Ma per quale motivo così tante persone decidono di lasciare le Marche?

I motivi dell’abbandono del territorio: precariato e salario basso

Uno dei principali motivi dell’abbandono del territorio da parte dei marchigiani è sicuramente il precariato, che riguarda circa il 65% dei giovani. A questo fattore si unisce poi quello dei salari bassi: con una media di 19 mila euro annui, i compensi nelle Marche sono nettamente inferiori rispetto a quelli del resto del centro Italia. Inoltre, il salario dei giovani è ancora più basso della media, aggirandosi intorno agli 11 mila euro lordi l’anno, ovvero 600 euro al mese.

In più, secondo un’analisi dell’Ires Cgil Marche, nel decennio 2011-2021, si sono persi il 20% dei contratti stabili per i giovani under 30 e il 10% dei contratti a tempo indeterminato in generale. Una situazione sempre più delicata quindi, che ha portato moltissime persone a cercare lavoro all’estero.

Ma c’è un lato positivo: mentre fino a qualche anno fa erano molte le difficoltà per chi si trasferiva in un altro Paese per iniziare una nuova vita, oggi è diventato molto più semplice vivere e lavorare all’estero. Grazie allo sviluppo tecnologico, infatti, e alla conseguente necessità delle aziende di digitalizzarsi, c’è una richiesta di professionisti nel settore digital molto alta, in Europa così come  nel resto del mondo. Per trovare lavoro in questo ambito basta possedere le giuste skills, come per esempio competenze informatiche e green, due delle caratteristiche più richieste dalle aziende negli ultimi due anni. Per molti dei ruoli ricercati, peraltro, è previsto il lavoro da remoto, modalità che permetterebbe anche di non abbandonare la propria città d’origine.

Trend nazionale: più di 5,8 milioni di italiani all’estero

L’abbandono del territorio è un fenomeno che non riguarda però solo la regione Marche, ma si tratta di una tendenza che si sta diffondendo sempre di più anche a livello nazionale. Un fenomeno non nuovo, però, considerando che il 50,3% degli italiani all’estero è iscritto all’Aire da più di 15 anni.

Attualmente sono più di 5,8 milioni gli italiani che hanno scelto di lasciare il Paese per trasferirsi altrove. Di questi, una buona percentuale è costituita da giovani: il 14,5% sono minori, mentre il 21,8% fa parte della fascia d’età tra i 18 e i 34 anni. Per molti di loro l’abbandono del territorio è definitivo, con conseguenze importanti sulla composizione sociale e culturale della popolazione italiana.

Studio e lavoro sono i motivi principali che spingono gli italiani a cambiare residenza, specialmente dopo essersi formati professionalmente. Ma quali sono i Paesi più gettonati per i trasferimenti? Se il 54,9% degli italiani sceglie di rimanere in Europa, il 39,8% è invece in America, dove è presente la comunità italiana più numerosa: in Argentina, infatti, risiedono 903.081 italiani.

 

 

 

 

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