Ascoli. Nonostante le note difficoltà che oggi caratterizzano il mondo del lavoro, il tessuto imprenditoriale del Piceno continua ad affrontare con fiducia le sfide del momento, senza rinunciare a investire e a creare nuovi posti di lavoro sul territorio.
È quanto emerge dai dati Istat elaborati dal Centro studi CNA Marche, che per l’anno 2022 testimoniano una ripresa occupazionale particolarmente significativa dopo due anni trascorsi all’insegna dell’emergenza sanitaria.
Nel panorama regionale, infatti, la provincia di Ascoli Piceno è quella che fa registrare la percentuale più alta in termini di aumento occupazionale rispetto all’annualità precedente (+8,7%), quasi il doppio rispetto alla seconda provincia della graduatoria, quella di Macerata (+4,5%), a fronte di una media nazionale pari al +1,1%.
In particolare, è significativo notare come la diminuzione regionale degli occupati nel commercio, ben evidente nelle province di Fermo e Pesaro-Urbino e meno intensamente in quella di Ancona, non riguardi la provincia di Ascoli, che al contrario assiste a una crescita esponenziale in termini di occupati nel settore delle manifatture (+29,3%), nonostante un calo di oltre 1.000 occupati in ambito agricolo.
Sulla scia dei numeri incoraggianti registrati nel Piceno, anche il quadro occupazionale regionale per il 2022 fa segnare un segno positivo nel confronto con l’anno precedente.
In questo senso, l’aumento percentuale nell’Ascolano risulta ben più considerevole per la componente degli occupati indipendenti (imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi, coadiuvanti familiari, soci di cooperative, collaboratori) i quali aumentano del 5,7%, pari a 8.178 unità in più. Numeri senza dubbio incoraggianti per il panorama imprenditoriale locale, che pur reduce da un triennio all’insegna di difficoltà, sacrifici e ostacoli burocratici continua a rappresentare un valore aggiunto per il territorio.
Il numero dei disoccupati, intesi come cittadini in cerca di occupazione, cala nel complesso del 10,8%, così come diminuisce il numero degli inattivi, ossia le persone in età da lavoro che tuttavia non si offrono sul mercato del lavoro. Anche in questo caso a essere protagoniste sono le donne, in quanto le inattive diminuiscono a un ritmo quasi doppio rispetto agli inattivi (-9,5% contro -5,0%).
«I dati occupazionali relativi al Piceno testimoniano una realtà imprenditoriale in buona salute, che nonostante le criticità che da ormai troppi mesi attanagliano il mercato del lavoro continua a creare opportunità professionali qualificate e posti di lavoro, per il bene di tutto il territorio – dichiara Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli Piceno -.
Restano, inevitabilmente, delle forti preoccupazioni su alcuni settori chiave dell’economia locale, che ad oggi risultano penalizzati dalle attuali tensioni geopolitiche e dall’ondata di rincari sul fronte energetico e delle materie prime.
Come associazione affianchiamo quotidianamente le nostre imprese, che per continuare a trainare la ripresa economica del Piceno hanno tuttavia bisogno di poter contare sul pieno sostegno delle istituzioni in termini di incentivi agli investimenti e contrasto alla burocrazia».