Ancona.- Al via al Teatro delle Muse di Ancona una stagione di 15 appuntamenti di cui 14 spettacoli in abbonamento tra teatro, danza e un musical fuori abbonamento.
In totale 15 titoli per 48 repliche da ottobre 2023 ad aprile 2024 tra nomi di spicco, classici, testi contemporanei, compagnie di danza italiane e internazionali e un musical tra i più premiati e rappresentati.
Il nuovo cartellone al Teatro delle Muse si apre dal 26 al 29 ottobre con la prima nazionale di Ferdinando di Annibale Ruccello interpretato e diretto da Arturo Cirillo. Una produzione di Marche Teatro con Teatro Metastasio di Prato e Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini. Dopo aver portato in scena Le cinque rose di Jennifer e L’ereditiera, Arturo Cirillo, indaga la scrittura di Annibale Ruccello con Ferdinando – testo scritto nel 1985 –, dandogli corpo e profondità, esplorando le varie declinazioni dell’essere umano, le relazioni aspre e crudeli che lo governano e le solitudini che lo divorano. In scena con Cirillo ci saranno Sabrina Scucimarra, Anna Rita Vitolo, Riccardo Ciccarelli.
Igra di Russo e De Rosa ( foto Piero Tauro)
Dal 2 al 5 novembre Chiara Francini e Alessandro Federico sono protagonisti della commedia Coppia aperta quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame con la regia di Alessandro Tedeschi.
Dal 16 al 19 novembre Anna Bonaiuto con Filippo Dini che cura anche la regia, sono i protagonisti di Agosto a Osage County di Tracy Letts. In scena una strepitosa compagnia di dodici attori tra i quali spiccano Manuela Mandracchia e Orietta Notari che racconta un dramma familiare di rara intensità e imprevedibilità, in cui l’aridità del contesto – l’estate afosa delle Grandi Pianure dell’Oklahoma – si specchia con quella interiore dei protagonisti. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale.
Dal 30 novembre al 3 dicembre arriva La coscienza di Zeno di Italo Svevo con protagonista Alessandro Haber e la regia di Paolo Valerio. Capolavoro della letteratura del Novecento, romanzo antesignano di respiro potentemente europeo, ironico e di affascinante complessità, “La coscienza di Zeno” celebra nel 2023 i cent’anni dalla pubblicazione.
Dal 15 al 17 dicembre, fuori abbonamento, in esclusiva regionale, arriva Cabaret-The Musical con la regia di Arturo Brachetti e Luciano Cannito.
Dall’11 al 14 gennaio torna ad Ancona Carrozzeria Orfeo che presenta, in prima nazionale, la sua nuova creazione Salveremo il mondo prima dell’alba. Lo spettacolo è prodotto da Marche Teatro assieme a Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova e Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini. La drammaturgia è di Gabriele di Luca che ne cura anche la regia assieme a Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi. Dopo aver esplorato il mondo degli ultimi, in questa nuova produzione Carrozzeria Orfeo indaga il mondo del benessere e dell’apparente successo, attraverso il racconto dei primi, dei ricchi, dei vincenti, imprigionati nello stesso vortice di responsabilità asfissianti e sensi di colpa.
Dal 25 al 28 gennaio è la volta della coppia Massimo Lopez e Tullio Solenghi che portano in scena Dove eravamo rimasti spettacolo di arti varie scritto dagli stessi Lopez e Solenghi con la collaborazione di Giorgio Cappozzo e con in scena la Jazz Company diretta dal Maestro Gabriele Comeglio.
Forte del successo riscosso in Spagna, per la prima volta in Italia e precisamente dal 22 al 25 febbraio ad Ancona, arriva la commedia Vicini di casa, adattamento della pièce “Los vecinos de arriba” di Cesc Gay, che ha firmato anche la regia del fortunato film tratto nel 2020 dall’opera teatrale. Una commedia, libera e provocatoria, che indaga con divertita leggerezza inibizioni e ipocrisie del nostro tempo. In scena, affiancati dai talentuosissimi Alessandra Acciai e Alberto Giusta, due fra gli interpreti più versatili e sensibili della scena non soltanto teatrale italiana: Amanda Sandrelli e Gigio Alberti.
Dal 29 febbraio al 3 marzo arriva un grande classico L’Avaro di Molière portato in scena da Ugo Dighero e la regia di Luigi Savaro che ambienta lo spettacolo in una dimensione che rimanda al nostro quotidiano, giostrando riferimenti temporali diversi, dagli smartphone agli abiti anni Settanta agli spot che tormentano Arpagone.
Dal 4 al 7 aprile arriva sul palcoscenico delle Muse Andrea Pennacchi che porta in scena Arlecchino (titolo provvisorio) uno spettacolo scritto e diretto da Marco Baliani. Un’icona internazionale della tradizione della commedia dell’arte, la maschera di Arlecchino, indossata da Andrea Pennacchi che la porterà dentro alla contemporaneità.
Dal 18 al 21 aprile Francesco Pannofino è il protagonista di Chi è io? scritto e diretto da Angelo Longoni con Emanuela Rossi, Eleonora Ivone, Andrea Pannofino. La produzione è di Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo. “Chi è io?” è una commedia teatrale divertente e metafisica, è uno show televisivo di successo nel quale si intervistano personaggi anticonformisti. “Chi è io?” è un’indagine condotta sotto i riflettori e davanti alle telecamere, con presentatori vestiti di paillettes che rappresentano contemporaneamente lo show e la vita reale.
Gli appuntamenti con la danza si aprono il 12 novembre con Dodi e IMA,due pezzi della coreografa Sofia Nappi prodotti da Sosta Palmizi. Dodi vede in scena i danzatori Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli. Il duetto esprime intimità, fiducia, sensualità, rapporto umano, delicatezza, leggerezza e passione. Dodi offre un senso di profondità della nostra esistenza nel riscoprire la sottile poesia nel rapporto con l’altro, per ritrovare un ascolto profondo del momento presente e nuove possibilità in questa realtà.
La seconda coreografia che vedremo si intitola IMA, una prima breve versione dell’opera è stata presentata al 14° Festival di Danza contemporanea della Biennale di Venezia 2020, sotto commissione della direttrice Marie Chouinard. In scena vedremo i danzatori Lara di Nallo, Valentin Durand, Evelien Jansen, Paolo Piancastelli, Gonçalo Reis.
Il 7 marzo il collettivo Kor’sia presenta lo spettacolo IGRA. È una nuova creazione, una pièce coreutica ambientata in un campo da tennis e pensata come scrittura coreografica in dialogo tra presente e passato. Le origini di Igra risalgono a Jeux / Nijinsky, un lavoro precedentemente creato da Mattia Russo e Antonio de Rosa. Si trattava di una breve coreografia incentrata sul processo creativo dell’opera di Nijinsky. Il soggetto era articolato e da quel primo processo è rimasto il desiderio di continuare ad esplorare tali idee. Come in tutti i lavori di Russo e De Rosa, la potenza visiva gioca un ruolo decisivo in Igra, che pur non essendo un docu-drama danzato su quell’epoca e quelle opere, è pieno di riferimenti che appaiono in modo sottile e intermittente. L
Il 17 marzo il Circus-Theatre Elysium di Kiev presenta Alice in wonderland. Un progetto artistico sofisticato ed elegante capace di raccontare l’onirico intrecciando molteplici discipline: la ginnastica acrobatica, la recitazione, la danza.
Il 14 aprile arriva la compagnia francese Emanuel Gat Dance con lo spettacolo LOVETRAIN2020. Dopo aver lavorato con le partiture di Pierre Boulez, Rebecca Saunders e dello stesso Gat per Story Water, la sua ultima produzione per il Festival d’Avignon 2018, Emanuel Gat prosegue la sua lunga esplorazione dei punti d’incontro tra il linguaggio coreografico e quello musicale, tra il visivo e il sonoro, e delle potenzialità che offrono all’osservazione, allo studio e alla narrazione di storie. Un “Musical” contemporaneo, LOVETRAIN2020 farà appello alla meravigliosa musica del duo britannico degli anni ’80 Tears for Fears.
nella foto : Amanda Sandrelli e Gigio Alberti