Per chi si trova a passare ad Arquata del Tronto, o per chi è amico di chi vi abita nelle casette SAE, è impossibile pensare che nella zona sia ormai tutto a posto, che la vita scorra normale, da un punto di vista sia psicologico che materiale. Le macerie ancora incombono sulla maggior parte delle frazioni del paese distrutto dal sisma, e vivere nelle casette spesso è difficile. E in più ci sono casi anche recenti di sciacallaggio nelle rovine abbandonate che vanno a colpire al cuore chi è legato ad una casa dove ha vissuto una vita. Nonostante tutto ciò, con dignità e volontà ancora molti resistono, con l’indomito spirito della gente di montagna e vanno avanti tra problemi quotidiani e gli ostacoli burocratici di sempre.
Altrettanto indomita è l’attività della Omnibus Omnes ( nella foto Raffaella Milandri con il sindaco Aleandro Petrucci), una onlus che ripropone ora un nuovo bando di borse di studio per i giovani studenti di Arquata che vi hanno residenza, indipendentemente da dove sia la scuola che frequentano ( scadenza aprile 2019). La Omnibus già nei due anni passati, grazie alle generose donazioni ricevute, ha consegnato 80 borse di studio, bonus bebè e sostegni per la imprenditoria giovanile. Tutto a favore dei giovani del paese arquatano, dalle scuole materne in su. “Noi non ci dimentichiamo di Arquata e dei suoi abitanti- scrivono gli esponenti della onlus- e abbiamo destinato i fondi ad oggi disponibili per 4 borse di studio da 2000 euro . Molti credono che qui ad Arquata sia tutto a posto, dopo il terremoto del 2016. Ma noi continuiamo a pensare a chi ha bisogno e cerchiamo di dare un piccolo aiuto. Purtroppo però – aggiungono poi- dobbiamo registrare un drastico calo delle donazioni da marzo in poi, a livello nazionale, per noi e per altre associazioni che si sono dedicate al dopo-sisma”.