Ascoli.- Chissà quanto saranno contenti gli ascolani. Soprattutto quelli che votano a destra, da sempre la maggioranza. E sì perchè ad Ascoli è in programma l’apertura di un Centro per l’accoglienza dei migranti. La Prefettura picena e l’Erap (case popolari) Marche – quest’ultimo presieduto da Saturnino Di Ruscio, ex sindaco azzurro di Fermo – hanno firmato un protocollo d’intesa per la realizzazione di una struttura dedicata.
Leggiamo in una nota che si tratta di “un progetto sperimentale di accoglienza a carattere sociale rivolto alle fasce deboli della società, in particolare alle persone migranti richiedenti la protezione internazionali in arrivo nel territorio provinciale.” Quindi non solo stranieri ed immigrati di varia origine, ma anche residenti o persone in grande difficoltà del territorio. Tutto vero.
Ma la sostanza non cambia. Tutti comprendono che dietro le “fasce deboli” c’è la necessità di trovare posto agli extracomunitari che stanno invadendo lentamente il nostro Paese e la nostra regione. E tutto ciò mentre l’Italia è in enorme crisi di natalità ed Ascoli poi, ha perso 15 mila abitanti negli ultimi 20 anni (per crisi varie e incapacità politica di affrontarle con nuove idee e progetti dopo la fine della Cassa del Mezzogiorno).
Insomma, non cambia nulla rispetto agli anni scorsi. E naturalmente gli enti locali si devono adeguare non solo alle necessità ma anche e soprattuto alle direttive che vengono dall’alto ( la Prefettura è un ente di diretta emanazione del Governo). La prima ministra e la sua maggioranza ogni tanto litigano pr finta con la Francia e a volte anche con l’Europa ( ma chi è l’Europa ?..) ma poi tornano all’ovile. E al di là del maquillage ( nuove norme di settore e distribuzione ampia degli stranieri sul territorio) fanno le stesse cose degli Esecutivi passati.
E ciò perchè non possono fare altro. Il problema è mondiale e che le migrazioni siano o meno sostenute dalle elite globali, continuerà a riproporsi con milioni di africani ed asiatici che fuggono dai loro Paesi, anche perchè siano noi ( Francia soprattutto…in Nord Africa) che li deprediamo e gli facciamo guerra (vedi Afghanistan, Siria, Iraq, Libia ). Altro che la Russia che difende i propri confini !
Dunque la questione non può essere gestita a livello nazionale. Fare la voce grossa a fasi alterne serve solo al Governo per tenersi buono il proprio elettorato. Aspettiamo il Piano Mattei per l’Africa..
Marco Traini