Civitanova Marche (Mc).- È Nicola Verderame il vincitore della sesta edizione del Premio Annibal Caro. Per la traduzione dal turco di “Pietra e ombra” di Burhan Sönmez la Cara Giuria dei Lettori e delle Lettrici gli ha assegnato il riconoscimento che porta il nome dell’illustre traduttore dell’Eneide di Virgilio.
La cerimonia di premiazione si è svolta nello Spazio Multimediale San Francesco a Civitanova Alta il 6 giugno, ricorrenza della nascita del letterato civitanovese, alla presenza di un folto pubblico che ha potuto anche ammirare la mostra di manifesti di Armando Milani curata dal Museo Magma.
Un premio sorto per amore di Annibal Caro, che a Civitanova nacque nel 1507 e fortemente voluto per mantenerne viva la memoria senza attendere date celebrative.
La traduzione di Nicola Verderame che vive e lavora a in Germania ha convinto i giurati che in questi mesi si sono raccolti attorno al progetto, ben 147 i votanti. Gli altri due candidati della terna finalista che si sono aggiudicati ex aequo il Premio della Giuria Tecnica: Riccardo Duranti, per la traduzione dall’inglese di “Oltremare” di Paul Lynch, edito da 66thand2nd e Ileana Zagaglia per la traduzione dal francese di “Alla linea” di Joseph Ponthus, edito da Bompiani.
“È già il terzo romanzo che traduco di questo autore – racconta il vincitore durante la cerimonia a proposito di “Pietra e ombra” dell’autore turco Sonmez tradotto in 40 lingue e tra i finalisti del Premio Strega Europeo 2023 – è arrivato il manoscritto prima ancora che fosse pubblicato in turco e con la casa editrice ci siamo innamorati subito – prosegue Verderame – È la storia di una famiglia che si crea dal nulla. Le vicende tragiche del protagonista ripercorrono, dal punto di vista individuale, una storia molto più vasta e dolorosa di violenza di stato, di violenza politica, di repressione del dissenso, tutti temi che purtroppo sono estremamente attuali nella Turchia del regime di Erdogan, che dura ormai da vent’anni, ma nelle nuove generazioni si trovano dei segni di dissenso che lasciano ben sperare”.
Premio ex aequo Giuria Tecnica a Riccardo Duranti, per la traduzione dall’inglese di “Oltremare” dell’irlandese Paul Lynch pubblicato da 66thand2nd, una vicenda liberamente ispirata a una storia vera, “Tutti i romanzi di formazione irlandese a partire dal primo ‘900 ai giorni nostri – racconta Duranti – si confrontano con il grosso problema della paternità. Una figura inadeguata, con un grosso divario tra l’aspettativa e la perfomance, a partire da Joyce e Lynch si inserisce in questo filone perché il protagonista Bolivar, vive un doppio fallimento come padre, e il naufragio non è solo quello in mare ma è anche quello interiore”.
Premio ex aequo Giuria Tecnica a Ileana Zagaglia, per la traduzione dal francese di “Alla linea” di Joseph Ponthus edito da Bompiani, una vicenda autobiografica raccontata nel libro che è stato un caso editoriale in Francia ed è rimasto l’unico libro dell’autore prematuramente scomparso nel 2021.