Ascoli.- Venti milioni di euro del Pnrr per fare rinascere Montalto delle Marche, piccolo borgo di duemila abitanti in provincia di Ascoli Piceno.
“Tra dieci anni immagino una città piena di opportunità di vita e professionali: i giovani non avranno più bisogno di fare la valigia per cercare occasioni altrove”.
Daniel Matricardi, sindaco di Montalto delle Marche, è orgoglioso: il suo paese, all’interno del cratere sismico, è il progetto selezionato dalla regione Marche nell’ambito dell’investimento ‘Attrattività dei Borghi’ all’interno del Pnrr. Il ministero della Cultura finanzierà con 20 milioni un complesso progetto di rigenerazione urbana che porterà nell’area una radicale trasformazione urbana, sociale, culturale ed economica, che dovrà attuarsi entro il 2026.
Intervistato dall’agenzia Dire, spiega: “Ciò che avevamo nell’animo di realizzare lo dice il titolo stesso del progetto: ‘Metroborgo’, un neologismo che abbiamo voluto coniare per racchiudere le opportunità che solo nei grandi centri si possono trovare allo stile e alla qualità di vita, ai rapporti umani che solo nei piccolo borghi ci sono”.
Ci sono anche due sottotitoli: “‘MontaltoLab- aggiunge- perché vuole essere un laboratorio aperto, vuole evolvere nel suo percorso. Poi, ed è fondamentale, ‘Presidato di civiltà future’, richiamo forte alla nostra storia, a un cittadino illustre: Papa Sisto V che durante il suo pontificato fece di Montalto il centro del presidiato sistino, diciassette comuni. Noi vogliamo tornare a essere il riferimento culturale, sociale ed economico di quel territorio”.
Gli interventi contenuti nel progetto, illustra il sindaco, prevedono anche degli “interventi su edifici storici di grandi dimensioni che costituiscono parte del nostro centro storico. Nove cantieri progettuali con nove funzioni diverse che puntano tutte a una ripopolazione sia temporanea che stabile legata ai giovani. Vogliamo lavorare con università, associazioni teatrali, puntare a incentivare le nuove imprese nel territorio”. Poi, continua, ci sarà “un centro di valorizzazione del patrimonio immateriale, che può essere messo a sistema per una forte spinta culturale, turistica ed economica”.
Ma come immagina Montalto da qui a dieci anni? “La immagino una Montalto piena di occasioni e opportunità per viverla quotidianamente, ma anche per visitarla. Dove magari non ci sia la necessità di allontanarsi per percorrere alcune strade professionali o di vita, che possa invertire quel trend per cui bisogna fare la valigia per trovare occasioni. Una Montalto dove possano trovare occasioni i nostri figli, i nostri ragazzi”.