Urbino. – La ricerca fa passi da gigante. Anche da un anno all’altro. Ma per adottare le nuove tecniche è necessario condividere le informazioni. Ecco perché tutte le strutture di Oncologia dell’AST Pesaro e Urbino hanno deciso di dedicare l’edizione 2023 del congresso, giunto alla sua 13esima edizione, a ciò che è emerso a Chicago durante l’ultimo convegno mondiale promosso dall’American Society of Clinical Oncology.
Chi non ha potuto partecipare alla maratona americana potrà approfittare dell’incontro in programma il 30 giugno a Urbino (palazzo Legato Albani – Sala Raffaello) dal titolo “From Chicago to Pesaro & Urbino – Update in Oncologia”, promosso dal direttore della struttura di Urbino Vincenzo Catalano e dal direttore di Oncologia di Pesaro e Fano Rita Chiari, per conoscere le ultime strategie terapeutiche in tema di neoplasie. Con la presenza del Direttore Generale Ast Pesaro Urbino Nadia Storti, in cattedra a relazionare sui risultati clinici, sulle ricerche e sugli studi, numerosi professionisti appartenenti proprio a tutte le diverse strutture di Oncologia delle Marche.
“Questo appuntamento – spiega Vincenzo Catalano – ci consentirà uno scambio tra operatori del settore che lavorano in strutture differenti. Un format ideato tredici anni fa a livello regionale che riscuote sempre successo tra gli operatori sanitari e le aziende farmaceutiche che rendono possibile l’organizzazione dell’evento.
Al centro le novità terapeutiche, le strategie di trattamento e i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali, nonché le tante collaborazioni con i colleghi marchigiani che consentono una presa in carico globale del paziente ed un confronto continuo sulle strategie possibili, tutte calibrate sui singoli bisogni del paziente”.
“All’incontro – continua Rita Chiari – parteciperanno i vari specialisti in oncologia e radioterapia ed attendiamo anche professionisti biologi e farmacisti. I risultati che verranno illustrati riguardano i tumori della cute, gastrointestinali, ginecologici, della mammella, testa-collo, toracici, uro-genitali, le terapie di supporto e nutrizionali, e i percorsi clinici elaborati seguendo le linee guida nazionali e internazionali che vedono i professionisti delle varie strutture confrontarsi sul migliore percorso da intraprendere. Gioca un ruolo fondamentale anche la presenza, al convegno, dei medici di medicina generale per un coinvolgimento sui percorsi e sui trattamenti in continua evoluzione”.