Roma.- Introdotto come obbligo per alcune aziende dal 2021, il bilancio di sostenibilità è molto più di una rendicontazione aziendale. Rappresenta un vero e proprio passo avanti nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU, autentico punto di riferimento per le piccole e grandi attività che guardano al mercato con un approccio lungimirante.
Ma di cosa si tratta esattamente? Il bilancio di sostenibilità è una rendicontazione di carattere non finanziario che descrive le performance dell’azienda rispetto ai valori ESG. In altre parole, sono indicati gli obiettivi raggiunti e i progressi ottenuti in termini di sostenibilità ambientale, ma anche sociale e di governance.
Sono quindi raccolti in questo report tutti i risultati ottenuti per ridurre l’impatto delle attività aziendali sull’ambiente, per lo sviluppo di una società più attenta al benessere delle persone (con un focus sul contrasto alle disuguaglianze) e per l’adozione di modelli di governance aziendale antitetici a corruzione e altri comportamenti non etici.
Il concetto di report di sostenibilità è stato introdotto dall’Ue con la direttiva NFRD (Non Financial Reporting Directive) del 2014, recepita in Italia nel 2016. Successivamente il progetto di questa rendicontazione è stato ripreso dal Corporate Sustainability Reporting Directive, che ha formalizzato il bilancio di sostenibilità come lo conosciamo oggi.
Attualmente il bilancio di sostenibilità è obbligatorio solo per società quotate ed enti pubblici. Ma da gennaio 2026 dovranno redigerlo tutte le aziende con un fatturato superiore a 50 milioni, con più di 250 dipendenti e con un bilancio annuale pari o superiore a 43 milioni.
Questa estensione dell’obbligo di redazione del bilancio (stabilita dal Corporate Sustainability Reporting Directive della Commissione Europea) porta realtà piccole e grandi a guardare con interesse a questo report. Sì, perché oltre a sfruttare questi mesi di anticipo per formare le risorse designate alla redazione del bilancio, molte aziende hanno da tempo legato la sostenibilità ai valori corporate.
Ed è in questo senso che il bilancio di sostenibilità gioca un ruolo fondamentale all’interno della strategia aziendale. Riportando in maniera chiara e schematica i risultati ottenuti dall’impresa in fatto di sostenibilità, è un eccellente biglietto da visita da presentare a partner, investitori e altri stakeholder.
Avere un bilancio di sostenibilità positivo è infatti un modo per rappresentare l’azienda oltre i numeri tradizionalmente indicati nelle rendicontazioni finanziarie. E poiché i valori ESG (Environmental, Social and Governance) orientano sempre più spesso le decisioni di enti privati ed istituzionali, questi aspetti non possono essere trascurati.
Al contrario, investire in sostenibilità e introdurre in azienda modelli di business orientati a ridurre l’impatto ambientale è una scelta di grande valore strategico in questo particolare momento storico. Un’azienda che si muove in questa direzione, a prescindere dalle sue dimensioni, migliora il proprio impatto sul territorio e sulla comunità. E ha la possibilità di migliorare la propria reputazione, dimostrando numeri alla mano i risultati ottenuti.