Ancona.- L’export in Germania, dopo tre anni di crescita, è in frenata, con uno stop più marcato anche nelle Marche. Ma questo mercato resta comunque strategico, specialmente per quel che riguarda l’Ascolano e il comparto farmaceutico, che ha ancora un peso specifico davvero significativo sull’economia verso il Paese.
Lo studio di Confartigianato Imprese attesta come in Italia il volume delle esportazioni verso la Germania, nei primi tre mesi del 2023, scende del 4,8%, risultando più pesante del calo dell’1% dell’export verso l’Eurozona.
Analizzando i dati territoriali, le Marche restano comunque tra le regioni maggiormente esposte sul mercato tedesco, con l’export degli ultimi dodici mesi a marzo 2023 pari al 6,1% (settima regione in Italia con giri d’affari per 2.191 milioni di euro).
In chiave provinciale, va quindi segnalata che l’esposizione sul mercato tedesco più elevata si registra in Italia ad Ascoli Piceno, dove le esportazioni in Germania valgono il 18,0% del valore aggiunto provinciale (in totale 854 milioni di euro negli ultimi 12 mesi a marzo 2023, cifra più rilevante anche nelle Marche). Ascoli Piceno è la prima provincia italiana per export farmaceutico sul mercato tedesco ed è proprio questo comparto che nel 2022 ha ricoperto l’88,5% del valore assoluto sul totale dell’export manifatturiero provinciale in Germania.
Tale export ha subito una flessione rispetto al 2022 (anno in cui le esportazioni per il mercato tedesco si erano attestate a 1.126 milioni di euro) ma restano comunque significative.
I dati delle altre province vedono Macerata con un’esposizione sul mercato tedesco del 3,8% (valore di 270 milioni di euro negli ultimi 12 mesi a marzo 2023) e Fermo del 3,6% (125 milioni). Entrambe in crescita rispetto ai valori del precedente periodo (Macerata variazione del +3,9%; Fermo del +18,6%, provincia che cresce di più nelle Marche).