Ascoli.- Sulla scia di quanto già avvenuto a ridosso dell’estate, la Banca centrale europea ha disposto un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Una scelta, quella della Bce, che la CNA di Ascoli Piceno mette fermamente in discussione, dato che la volontà di insistere nella politica di incremento dei tassi rischia di tagliare definitivamente le gambe alla crescita economica.
D’altra parte, è la stessa Bce ad annoverare l’indebolimento della domanda interna tra le cause del taglio alle stime di crescita del prodotto interno lordo dell’Eurozona. Oltre che all’aumento dei prezzi, tuttavia, l’indebolimento dei prezzi è innegabilmente dovuto anche alla vertiginosa crescita dei tassi, un tema che riguarda da vicino le sorti economiche delle imprese del territorio.
“È piuttosto evidente, infatti- sostiene CNA Ascoli- che la crescita dei tassi finirà presto per ripercuotersi sulla quotidianità del tessuto imprenditoriale e della cittadinanza, mettendo a rischio la sopravvivenza dei soggetti più fragili come le famiglie e le micro, piccole e medie imprese, che per finanziarsi ricorrono necessariamente a mutui e prestiti.
In questo senso, i continui aumenti dei tassi non fanno altro che danneggiare pesantemente le prospettive economiche del Piceno, già messe a dura prova dai prezzi delle materie prime in vertiginosa ascesa e dai costi ormai insostenibili per i carburanti.”
Allo scopo di mitigare l’impatto dell’inflazione sulla qualità della vita, la CNA ha chiesto al ministro Urso l’attivazione di un tavolo di confronto con tutti i componenti delle filiere interessate, con l’obiettivo di analizzare dettagliatamente le cause che influiscono sui costi di produzione e sulla formazione dei prezzi.
foto : la presidente Arianna Trillini e il direttore Francesco Balloni