Ancona.- Tutelare la qualità e la tradizione della pasta all’uovo di Campofilone, promuoverla sui mercati nazionali ed esteri, ma anche farne un bene “immateriale” per attrarre i turisti e portarli a conoscerne la produzione direttamente nella sua culla, nella Valdaso incastonata tra il mare e i Sibillini.
È l’obiettivo che si propone il neonato Consorzio di tutela dei Maccheroncini di Campofilone Igp che si è presentato ufficialmente al pubblico ad un mese dalla sua costituzione dal notaio, questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella sede della Regione Marche ad Ancona.
Presenti il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, il sindaco di Campofilone Gabriele Cannella, il presidente della Camera di commercio delle Marche Gino Sabatini, il direttore dell’Atim Marco Bruschini, il presidente del Consorzio, Gabriele Marcozzi oltre ai 6 produttori pastai di Campofilone (Carassai, De Carlonis, Marcozzi, Marilungo, Spinosi, Campofilone srl) che hanno aderito al consorzio-
“È una giornata molto importante quella di oggi – ha detto il presidente Acquaroli – perché con il riconoscimento del Consorzio tutela dei Maccheroncini di Campofilone la nostra regione, ha finalmente, anche per questo prodotto, un’opportunità enorme di crescita sulla filiera enogastronomica e anche dal punto di vista turistico. Parliamo di un’eccellenza prodotta nel comprensorio della Valdaso, nel Comune di Campofilone dove, grazie alla storia e al grande lavoro messo in campo degli imprenditori che sono i produttori e i pastai e alle massaie che hanno portato avanti questa tradizione, oggi abbiamo una preziosa possibilità in più per far conoscere il nostro territorio a livello nazionale e internazionale”.
Ha sottolineato il sindaco di Campofilone, Gabriele Cannella : “Per la comunità di Campofilone, ma anche per tutte le Marche oggi è davvero un momento veramente storico. Il Maccheroncino è un prodotto tipico che si può produrre solo nei 12 km² del Comune di Campofilone ed è da tempo esportato in tutto il mondo: creare un consorzio di tutela significa dare qualità, far sì che venga tutelato il prodotto e soprattutto che i pastai possano insieme lavorare per nuovi progetti ”
Per Gabriele Marcozzi “ci sono voluti molti anni per istituire il Consorzio perché volevamo creare una realtà unità e coesa. Siamo riusciti a riunire tutti tranne una piccola azienda (per motivi burocratici) e rappresentiamo insieme il 99% della produzione. Adesso guardiamo al futuro prossimo per organizzare le prime iniziative. Già il 7 novembre 2013 si celebra il decennale dell’ottenimento dell’IGP: l’idea è di valorizzare questa data con iniziative sia a Campofilone che a Roma”.
I primi testi che parlano dei Maccheroncini di Campofilone risalgono addirittura al 1500. In base alle ricerche storiche fatte finora negli antichi archivi, la dicitura esatta compare per la prima volta nel 1860 quando la signora Giovanna Astori, in occasione della Fiera Agricola di Fermo, vinse il primo premio proprio per i suoi Maccheroncini.
L’impasto dei Maccheroncini di Campofilone deve essere preparato con le migliori farine (semola di grano duro o farina di grano tenero 00) e uova fresche da allevamenti a terra, senza l’aggiunta di acqua, successivamente steso in sottili sfoglie e tagliato in fili sottilissimi disposti ad asciugare su caratteristici fogli di carta. L’impasto deve essere costituito dal 33% di uova (da 7 a 10 per ogni kg di farina), gli ingredienti devono tassativamente essere non OGM e rintracciabili.
L’indicazione geografica è ammessa solo in caso di rispondenza alle caratteristiche fisiche e chimiche, espresse su 100 g di prodotto finito, previste dal Disciplinare di Produzione:Lunghezza: da 35 a 60 cm;Larghezza: da 0,80 a 1,20 mm;Spessore: da 0,3 a 0,7 mm;Proteine (azoto x 5,70) minimo 12,50 su cento parti di sostanza secca.
Oltre al formato caratteristico, che conferisce estrema velocità di cottura, altri elementi distintivi sono: il confezionamento e la proporzione dell’impasto, che, unitamente al processo di essiccazione lento, determina un’elevatissima resa del prodotto e quindi un’alta capacità assorbente del condimento. Il riconoscimento IGP è arrivato nel 2013 (Reg. (UE) 7/11/2013, n. 1130).