Ancona.- La disabilità viene prima della persona: agli occhi della società e di molti operatori sanitari le persone disabili sono ancora oggi considerate come una categoria a parte, asessuata, da proteggere e aiutare, sì, ma sostanzialmente da compatire. Questi pregiudizi e tabù riguardano principalmente le donne, che sono in percentuale più alta e che scontano ritardi nelle cure e nella prevenzione. Tuttavia esistono modelli avanzati in alcune città italiane, come quello del progetto Fior di Loto.
Con lo scopo di fare conoscere queste buone prassi e di confrontarsi su questi temi si è tenuto nella sala consiliare del Comune un evento formativo su “Sessualità, corpo e salute delle donne con disabilità: incontro di consapevolezza”. L’evento ha costituito il secondo step di una proposta progettuale avviata nel 2022 che riguarda l’accessibilità degli ambulatori ginecologici del territorio di Ancona e che individuerà non solo sedi e modalità (I e II livello) ma anche percorsi formativi per aumentare la consapevolezza nel personale sanitario sui bisogni e i diritti della ragazze e donne con disabilità e favorire la prevenzione.
“Un incontro per acquisire consapevolezza – ha spiegato Manuela Caucci assessore a Servizi sociali, Welfare, Politiche dell’Integrazione – come tappa di un percorso che permetta di garantire una medicina di genere più inclusiva, rendendo di fatto accessibili a più livelli- architettonico, comunicativo e sensoriale- i luoghi deputati alla cura delle donne e che consenta di creare una rete funzionale tra territorio-ospedale e Comune di Ancona”.
L’evento a cui hanno partecipato 70 persone tra educatori professionali, infermiere, medici, ostetrici, psicologi e assistenti sociali è stato organizzato dall‘AST- Azienda Sanitaria Territoriale- Consultorio Familiare, dal Comune di Ancona e dalla Rete Città Sane OMS nella persona della dott.ssa Valeria Bezzeccheri (nella foto), medico chirurgo, specialista in Ostetricia e Ginecologia, referente del consultorio. A portare un saluto e una serie di considerazioni il Direttore del Distretto Sanitario di Ancona Franco Dolcini (nella foto).
Centrali le relazioni di Cristina Biglia e Alessia Gramai, rispettivamente specialista in Ostetricia e Ginecologia della ASL città di Torino e psicologa del terzo settore della Associazione Verba di Torino che hanno illustrato la filosofia di un progetto pilota (Fior di Loto) frutto della collaborazione tra pubblico e privato- che ha dato vita ad un ambulatorio ginecologico dedicato espressamente alle donne con disabilità:
Da ricerche condotte è emerso che se oltre il 50% delle donne accede allo screening Pap Test, solo il 28% delle donne disabili ne beneficia; stesso dicasi per altre iniziative di prevenzione e controllo e questo purtorppo le rende ancora più vulnerabili al cancro e ad altre malattie.
nella foto : l’assessore Manuela Caucci