Fermo. – Si conclude con una pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione a seguito del patteggiamento dell’imputato, la vicenda giudiziaria del giovane Giuseppe Lenoci, 16enne di Monte Urano morto il 14 febbraio 2022 in un incidente stradale in provincia di Ancona, mentre svolgeva il tirocinio scuola-lavoro con una nota impresa termoidraulica del fermano.
In questi giorni, il trentottenne conducente del mezzo e dipendente della ditta, imputato per il reato di omicidio stradale, ha patteggiato, davanti al G.I.P. del Tribunale di Ancona, ad una pena di anni 1 mesi 4 di reclusione, con concessione della sospensione condizionale.
La pena inflitta potrebbe non trovare il consenso di molti ma risulta “giusta ed equilibrata sotto il profilo della commisurazione perché tiene conto del comportamento del mio assistito – commenta l’avvocato Igor Giostra legale dell’imputato – che si è subito reso conto della gravità di quanto accaduto, si è scusato ed ha manifestato il proprio cordoglio alla famiglia della vittima e si è per quanto in suo potere, insieme alla ditta, adoperato per facilitare il risarcimento del danno”.
Dell’incidente si era occupata la stampa locale e nazionale destando molto scalpore ed indignazione anche quando – secondo l’avvocaro Giosta ” in maniera del tutto erronea e disinvolta, si sentenziava in testate nazionali che l’imputato, al momento della guida, fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. L’eco mediatica da un lato aveva acuito il peso della responsabilità dell’accusato addossandogli un sovraccarico di colpa che non trovava alcun riscontro probatorio, dall’altro lato, è un monito oggi per riflettere sul solco che simili vicende scavano tra l’aspettativa di giustizia della collettività e la risposta sanzionatoria dell’ordinamento.
Occorre prendere atto – continua l’avvocato Giostra – di come la vicenda sia maturata in un contesto colposo e manchi quindi da parte dell’autore del reato l’effettiva volontà di commettere l’illecito e di causarne le conseguenze lesive”.