Ancona- “Il centrodestra marchigiano fa pagare di tasca propria ai cittadini il prezzo dei suoi litigi interni con una legge che non solo rappresenta un’oscenità politica, istituzionale e amministrativa, ma che la dice lunga anche su quali siano le priorità della giunta
Acquaroli, ridotta ormai alla stregua di un vero e proprio poltronificio”.
E’ duro il giudizio con cui il gruppo assembleare del Partito Democratico si scaglia contro la nuova legge per la disciplina del sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, approvata dalla maggioranza nella seduta del consiglio regionale.
“La legge che dà attuazione alla legge per l’istituzione del sottosegretario – afferma il consigliere Fabrizio Cesetti, relatore di
minoranza – prevede che il sottosegretario possa essere scelto anche al di fuori dei componenti del consiglio regionale. Ciò è sbagliato e non è un caso che a sollevare i dubbi maggiori sia stata la Corte dei Conti, in particolare per quanto concerne la natura e i compiti del sottosegretario, nonché i relativi costi, visto che che la Regione Marche dispone già di figure e strutture chiamate a coadiuvare il presidente e la giunta regionale.
Noi – aggiunge Cesetti- non eravamo pregiudizialmente contro questa legge, ma avevamo proposto con un apposito emendamento, bocciato dal centrodestra, che la nomina di questa figura avvenisse tra i consiglieri regionali. Un’operazione che è servita soltanto al presidente Acquaroli per mettere con le spalle al muro la segretaria regionale della Lega Giorgia Latini e il suo vice Mauro Lucentini, lasciando così la responsabilità del disastro sanitario al partito di Salvini”.
Per il vicecapogruppo Dem, Anna Casini “al di là dell’imbarazzante modo con cui il centrodestra introduce surrettiziamente la possibilità di nominare un nuovo assessore in giunta è evidente che l’accelerazione data dal presidente Acquaroli all’istituzione della
figura del sottosegretario è dovuta alla crisi politica scoppiata alcune settimane fa, dopo la richiesta della Lega di
sostituire ben mezza giunta e, in particolare, l’assessore alla Sanità Saltamartini. Tanto è vero che il nome prescelto per questo nuovo
incarico è quello del dottor Aldo Salvi, ex primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Torrette, che ancor prima della nomina
ufficiale più volte è intervenuto sulla stampa parlando praticamente da neo assessore, anziché da sottosegretario. Costo dell’operazione, 60 mila euro l’anno”.
nella foto : Anna Casini