Ascoli.- La mancata stabilizzazione di 50 dipendenti precari della sanità pubblica del piceno, decisa dall’Azienda sanitaria territoriale a partire dal 1 gennaio, ha provocato le proteste di tutte le sigle sindacali. In un comunicato congiunto Confederali, Usb, Nursind, Fials, Ugl. Nursing Up parlano di “riduzione inammissibile e se confermata, avrà conseguenze devastanti sui servizi sanitari con riflessi diretti sulla collettività Picena, che ancora una volta si vedrebbe discriminata rispetto alle altre realtà territoriali delle Marche.
Appare paradossale – sostengono i sindacati della sanità – che, nonostante gli incredibili carichi di lavoro, le ferie non fruite
fin dal 2022, i turni prolungati fino a 12 ore e gli ordini di servizio, si possa contemplare un taglio di personale.”
Da qui la proclamazione dello stato di agitazione con iniziative di protesta che verrano programmate nei prossimi giorni.