L’ amore online non funziona e il 98% delle coppie che si formano sul web, dopo poco tempo scoppia.
Anche perché con i siti e le app si hanno sempre più incontri -ma sempre più dispersivi- con un numero forse anche rilevante di sconosciuti connessi in rete, ma anche dispersi e quindi in realtà poco presenti. Secondo quanto rileva una ricerca della Global Web Index i siti di dating sono usati non solo per cercare l’amore, ma anche per tradire. Secondo la società inglese di consumer profiling, il 42% degli iscritti alle app come Tinder è sposato (30%) o comunque in una relazione (12%).
In pratica il concetto di dating online racchiude realtà molto diverse e in conflitto tra loro ed appena l’11% di chi utilizza i siti di incontri e le app è veramente interessato a trovare un partner duraturo. Un considerevole 23% degli utenti considera invece l’uso di tali strumenti solo una “fonte di trasgressione”.
«Senza considerare che -tra chat, email e messaggi WhatsApp che non sono altro che una “negazione seduttiva”- l’abbondanza degli incontri facilitata dai portali e dalle app ha reso “disfunzionale” il corteggiamento» osserva Roberto Sberna, direttore generale di Anima Select.
Nella migliore delle ipotesi, quando le intenzioni sono buone, qualche coppia si forma ma le possibilità di successo sono esigue. Lo dimostrano i fatti: il 98% delle coppie così formate alla fine scoppiano.
Hanno provato a cavalcare quest’onda portali come Badoo e Lovepedia, che si sono particolarmente rivolti agli under-30, oppure come Lovoo e Meetic, forse rivolti ad un pubblico un po’ più grande. Ma alla base non vi è mai stato un vero servizio di matchmaking.
Nel 2000 a Pasadena, negli Stati Uniti, il metodo di eHarmony voluto dallo psicologo Neil Clark Warren è stato innovativo. E così anche l’approccio a livello europeo di Parship che nel 2001 lanciava un portale dedicato degli incontri seri, orientati a costruire una relazione duratura e basati sull’affinità di coppia.
«Questi sono i primi tentativi di matchmaking online, senz’altro meritevoli» commenta il fondatore di Anima Select. Ma il limite è stato quello di fermarsi a livello della logica.
Insomma , la persona giusta è una sola ed è improbabile trovarla su un’app, ma in amore non bisogna mai accontentarsi. Nella vita reale, basandosi sulla propria tipologia analogica, trovare il partner speciale che si è sempre sognato non è poi così difficile.