Pesaro.- Scrittore, drammaturgo, pittore, critico d’arte, poeta, regista, attore: difficile definire in una parola Giovanni Testori, uno dei più importanti intellettuali italiani del Novecento. In occasione del centenario della sua nascita AMAT, i Comuni di Pesaro e Urbino, con il contributo di Regione Marche e Ministero della cultura , organizzano dal 17 gennaio al 28 febbraio Festival Testori. La scena della parola, una grande manifestazione, patrocinata dall’Associazione Giovanni Testori, per rendere la complessità della sua opera terreno di gioco di una serie di esperimenti e visioni d’artista.
“Il caso di Testori – scriveva Carlo Bo – è un caso anomalo in una letteratura molto codificata e rispettosa delle leggi e spesso non irrorata del sangue necessario. Testori, invece, è proprio l’espressione della passione al più alto livello e di una volontà di arrivare alla radice delle cose, di non fermarsi alla parte esteriore dell’uomo e di cogliere qual è il senso della vita”.
Le parole di Testori dedicate alla crocifissione, lette da Lucia Ferrati, dialogano il 17 gennaio alla Chiesa dell’Annunziata di Pesaro in Corpus Christi con la performance pittorica dell’artista Giuliano Del Sorbo in un appuntamento di grande impatto. Ancora la Chiesa dell’Annunziata accoglie il progetto di residenza per La morte, di e con Ian Gualbani dal testo di Testori. Nella ormai abituale forma di “Cantiere aperto”, il pubblico potrà assistere il 1 febbraio all’affascinante genesi del lavoro che affronta “il cuore sanguinante dell’inquietudine umana”.
Il 10 febbraio, a cura del Centro Culturale Città Ideale, alla Sala della Repubblica del Teatro Rossini è la volta di Testori di fronte al reale, dialogo su Testori “giornalista” con Silvia Veroli, giornalista del quotidiano “Il manifesto”, Alessandro Gnocchi, scrittore e autore di Testori Corsaro (Mani di Teseo), Marco Martinelli, drammaturgo e regista teatrale, moderato da Giuseppe Frangi, giornalista e presidente dell’Associazione culturale Casa Testori, nonché nipote di Giovanni Testori. Un trittico di proposte per l’11 febbraio.
A Pesaro alle ore 16 alla Chiesa dell’Annunziata si entra ancora nella genesi del lavoro di creazione di Maria Chiara Arrighini con Cantiere aperto per “Interrogatorio a Maria”, “una possibilità estremamente stimolante – afferma l’artista – per interrogarmi su quello che è stato il mio rapporto con “l’irraggiungibilità” di questa figura femminile”.
Alle ore 18 al Teatro Sperimentale la voce di Ermanna Montanari e il canto di Serena Abrami offrono A te come a te, spettacolo nato dalla suggestione di portare in scena la scrittura giornalistica di Testori con un focus su tre articoli legati da un filo preciso, la violenza sulle donne. La giornata si conclude al Teatro Sanzio di Urbino alle ore 21 con La Maria Brasca, testo di Testori vivo e moderno nella lettura di Andrée Ruth Shammah, con l’interpretazione di Marina Rocco, Mariella Valentini, Luca Sandri, Filippo Lai.
Lo spettacolo offre una storia al femminile disegnata negli anni Sessanta con efficace realismo sociale dal grande drammaturgo milanese. BAT_Bottega Amletica Testoriana in scena al Teatro Rossini di Pesaro dal 13 al 17 febbraio (dalle ore 18 alle ore 22) e il 18 febbraio (dalle ore 16 alle 20) è un progetto curato da Antonio Latella con l’obiettivo di mettere in relazione attrici e attori con la poetica di Giovanni Testori. Il progetto è promosso da AMAT per Pesaro 2024 Capitale Italiana della Cultura , Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e stabilemobile, in collaborazione con Associazione Giovanni Testori.
Il 23 febbraio si torna alla Chiesa dell’Annunziata con un altro progetto di residenza che si mostra al pubblico in forma di Cantiere aperto e vede coinvolta Evelina Rosselli in un confronto con le parole della tragedia Sdisorè, riscrittura testoriana de l’Orestea di Eschilo. Il 28 febbraio per la conclusione di Festival Testori al Teatro Sanzio di Urbino Erodiade nell’interpretazione di Francesca Benedetti.
foto di giorgio lotti