Pieve Torina (Mc).- Presentata domenica 28 gennaio a Pieve Torina, presso il palasport, la sezione “Le Marche dei tartufi, i vini da tartufo delle Marche” della 16ª edizione della guida “Le Marche nel bicchiere” curata dall’Associazione Italiana Sommelier.
Venticinque i vini che sono riusciti ad esaltare cinque piatti preparati da cinque chef e impreziositi dai tartufi raccolti durante il 2023. Avendo ottenuto i migliori abbinamenti le venticinque etichette si possono fregiare del titolo “Vini da tartufo 2024”. Riconoscimento speciale anche ai cinque ristoranti (Duerre enoteca bar di Folignano, La volpe e l’uva di Macerata, Dietro le quinte di Jesi, La locanda dei matteri di Sant’Elpidio a Mare e Al lampino di Acqualagna) e alle aziende che hanno offerto i tartufi (Simone tartufi, Associazione Tartufai di Fossombrone e Sottobosco coltivazione tartufi Acqualagna).
Ha detto il presidente AIS Marche, Stefano Isidori :«Ci siamo ritrovati a Pieve Torina per portare avanti un altro tassello della nostra guida che, oltre alla valorizzazione dei vini e degli olii extra vergine d’oliva, da anni mira alla promozione di un altro oro della terra quale il tartufo. Lo scorso dicembre sono stato invitato alla due giorni de “Le terre del Tartufo” e sono rimasto affascinato da questo territorio che però reca ancora addosso le ferite del sisma. Ho capito che questi luoghi hanno bisogno del nostro aiuto e della nostra attenzione per risollevarsi, da qui l’idea condivisa con l’amministrazione comunale di Pieve Torina di organizzare qui questa nostra manifestazione» .
Accanto ad Isidori nella consegna dei riconoscimenti alle 25 cantine vincenti il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci. «Quest’anno con “Le Terre del Tartufo” la sintesi tra Alba e San Miniato è stata proprio Pieve Torina riuscendo a proiettare questo territorio su un livello nazionale. Il tema enogastronomico, oltre a quello naturistico con il percorso kneipp, rappresenta per noi un punto di ripartenza. Vogliamo risollevarci e iniziative così ci garantiscono quella presenza indispensabile per le aree interne e soprattutto regalano quel buonumore e quella novità di cui abbiamo bisogno» sono state queste le parole del sindaco Gentilucci.
Come ogni anno, a partire dal 2016, con il solo fermo imposto dal Covid, l’Associazione Italiana Sommelier Marche – come hanno spiegato Cesare Lapadula, delegato AIS per la provincia di Macerata e Raffaele Papi, delegato di Pesaro e vicepresidente AIS Marche – seleziona alla cieca i 25 vini marchigiani che meglio si abbinano a piatti preparati con le cinque tipologie di tartufi di uso più comune: il bianco, il bianchetto, il nero estivo, il nero autunnale o uncinato e il nero pregiato.
Ideatore del format assieme a Raffale Papi il sommelier e gastronomo Piergiorgio Angelini. «Il medico Alfredo Ceccarelli di Bevagna nel suo trattato dedicato ai tartufi scriveva che “la Marca è considerata la regione più tartufigena d’Italia”, tanto è vero che – ha illustrato Angelini – nei libri dell’800 tutte le preparazioni al tartufo terminano con “alla marchigiana”. Nel tempo però le Marche hanno perso quel prestigio, acquisito da altri: per risalire la china – suggerisce – dobbiamo percorrere la strada della serietà e dell’etica professionale, oltre che dotarci come regione di un brand forte».
Coinvolti nella kermesse per la preparazione di un assaggio a base di uova e tartufo gli studenti dell’istituto alberghiero Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare, coordinati dall’insegnante, chef e sommelier, Pierpaolo Piermarini. A selezionare le due tipologie di tartufi in degustazione, il nero uncinato e il nero pregiato, Daniele Violoni, noto come The Lord of Truffle, imprenditore marchigiano conoscitore del mondo dei tartufi.