Ascoli.- Jannik Sinner è entrato nella storia battendo Medvedev agli Australian Open ma ancora prima alzando al cielo di Malaga la Coppa Davis. Dietro un grande campione c’è sempre un super coach in grado di lavorare sia a livello atletico che mentale.
“La vittoria agli AO? È perché Jannik lavora con il numero uno. Non ho mai incontrato in tutta la mia carriera un allenatore come Simone Vagnozzi”, l’investitura è di quelle pregiate, se a farla è Darren Cahill, alias “The Killer”, colui che tra i molteplici tennisti è stato il super allenatore di Agassi. L’australiano e l’italiano, una coppia professionale che con l’ausilio degli altri componenti del team sta conducendo Sinner in una fantastica scalata nel ranking ATP. Lo scorso anno l’altoatesino si è posizionato ai piedi del podio e chissà che quest’anno non riesca già a diventare il numero 1.
Simone Vagnozzi, 41enne di Ascoli Piceno, con un passato da tennista, allena Jannik solamente da due anni ma è già riuscito ad abbracciare la gloria con l’incoronazione di “Coach of the Year 2023”, battendo l’allenatore di Djokovic, Goran Ivanisevic e mandando dunque su tutte le furie l’atleta serbo.
Prima del gioiello altoatesino, il marchigiano doc era salito alla ribalta allenando Marco Cecchinato che nel corso della sua guida era cresciuto esponenzialmente scalando nella classifica ATP dalla 160ª posizione alla top-20, dunque risultato brillante. Poi Vagnozzi si è anche dedicato al suo concittadino Stefano Travaglia che ha raggiunto con lui la 60ª posizione nel ranking.
E poi la storia recente che tutti conosciamo, nel 2022 l’incontro con Jannik Sinner e l’inizio del sodalizio sportivo, nel medesimo anno Alcaraz messo ko ad Umago e poi l’anno scorso le vittorie a Montpellier, Toronto, Pechino e Vienna… ed infine, la Coppa Davis riportata in Italia dopo 47 anni.
Sinner e Vagnozzi dunque stanno crescendo insieme, chi sul campo e chi fuori, il loro è un connubio perfetto ed un rapporto di grande feeling. Il tennista italiano a Melbourne sembrava non averne, anche il volto mostrava una sorta di “smarrimento”, Medvedev con il cambio di strategia pareva averlo stupito.
Ma poi in aiuto è arrivato lui, Simone Vagnozzi con il suo prezioso consiglio dalla tribuna della Rod Lawer Arena “Adesso bisogna cambiare qualcosa, devi cambiare qualcosa. Da questo momento. Anche sulla seconda vai dietro. Forza, Alè”, con queste parole ha scosso Sinner, e non solo sul piano del gioco.
Da lì, nel secondo set contro il russo, arriva il break del 22enne che non riesce a ribaltare le sorti del set, ma a fare una cosa ancor più importante, rientrare in partita e credere nella rimonta. Poi l’epilogo che tutti conoscete, Sinner vincente nel quinto set, Medvedev ribaltato e primo slam per l’altoatesino.
Un favoloso traguardo raggiunto parte di un più grande sogno per Vagnozzi, portare un talento cristallino sul tetto del mondo battendo i più grandi in questo sport, tra cui proprio Djokovic, colui che il coach marchigiano sa come mettere ko.
Probabilmente tutto ciò era già scritto nel destino, in quello che nessuno di noi conosce ma che sa stupirci giorno dopo giorno, raccontandoci splendide storie di sport, e di successi, senza tralasciare i grandi sacrifici, storie di sport proprio come questa.
Lisa Grelloni
credit : profilo instagram vagnozzi