Pesaro .- Il punteggio massimo di 5 “bike smiles” assegnato dalla FIAB, una Bicipolitana oltre 100km che collega l’intero territorio, un progetto di mobilità sostenibile che è riuscito a diventare modello in Italia e all’estero .
Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura, si conferma sempre più “Capitale della bicicletta” e tra i comuni italiani più attenti alle esigenze di chi si muove a piedi o in bici. L’ultimo riconoscimento, in ordine di tempo, è arrivato ieri con la conferma, per il 7° anno consecutivo, dei 5 “bike smiles” della FIAB, assegnati durante la cerimonia dei Comuni Ciclabili, organizzata dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che premia le Amministrazioni più virtuose in termini di mobilità sostenibile.
Tra queste, Pesaro, che “grazie all’importante ruolo di Capitale italiana della cultura, quest’anno potrà essere un esempio per il resto d’Italia anche in tema di mobilità e spazio pubblico” sottolineano dalla Fiab durante la consegna delle bandiere gialle 2024.
«Il tema della sostenibilità è da sempre centrale per la nostra città – dicono il sindaco Matteo Ricci e l’assessore all’Operatività Enzo Belloni – e ha guidato nel 2005, la nascita della pionieristica metropolitana in superficie per le due ruote – la Bicipolitana – oggi per tutti i pesaresi e ‘cittadini temporanei’ un modello unico e bellissimo per attraversare gli spazi, vivere la socialità, conoscere il territorio e difendere l’ambiente. È stata anche una delle chiavi de ‘La natura della cultura’ che guida l’anno di Pesaro 2024, perché spingere sulla bicicletta e sulla mobilità alternativa, sostenibile (anche economicamente) e sicura, è un dovere delle città di oggi, per rendere migliori quelle di domani».
Già collegata a Fano, la seconda città delle Marche, sarà allacciata tramite ciclabile anche a Montelabbate e Vallefoglia, per continuare a spingere sulla mobilità sostenibile, anche tramite la promozione del bike sharing, «ormai un’abitudine consolidata per i pesaresi che scelgono le due ruote ecologiche, nei loro spostamenti quotidiani (1 su 3 circa)» aggiungono Ricci e Belloni.