Ancona.- Tutela dei diritti, a partire da quello alla salute, e tutela del territorio. Un giudizio totalmente negativo sull’operato dell’attuale amministrazione regionale. Un confronto costruttivo con le altre realtà progressiste per affrontare la prossima tornata elettorale nei Comuni. Parte da questi capisaldi la nuova segretaria di Sinistra Italiana Marche, Gioia Santarelli, eletta ieri, sabato 3 febbraio, nel corso del terzo Congresso regionale del partito, che si è tenuto presso l’ex Fiera della pesca di Ancona.
«Ringrazio le compagne e i compagni dell’Assemblea regionale che mi hanno dato fiducia. Ripartiamo da qui per rafforzare il partito e per costruire un’alternativa radicale, credibile e necessaria, non con una visione ombelicale, ma guardando al di fuori da noi», le prime parole della neo-segretaria. Che ha già stilato una lista di priorità su cui lavorare. A partire dalla tutela del diritto alla salute, «minato, prima, dal centrosinistra e aggravato dalle politiche della destra», e del territorio, «perché la crisi climatica, in questa regione, ci ha messo di fronte a un’emergenza pagata anche con il prezzo di vite umane».
Non può essere, quindi, che totalmente negativo il giudizio sull’operato dell’attuale amministrazione regionale, che «non dà risposte ai bisogni delle cittadine e dei cittadini sulla privatizzazione della sanità, sulla tutela del territorio e sulla creazione di un piano per produrre lavoro» e che culturalmente, «come la destra a livello nazionale, è retrograda e oscurantista e non tutela i diritti delle persone, come quando impedisce l’applicazione della legge n. 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza».
Saranno 148 i Comuni marchigiani che i prossimi 8 e 9 giugno rinnoveranno le amministrazioni. «Vogliamo darci un metodo, quello del lavoro, per la costruzione di un fronte progressista in alternativa alle destre, ma non a tutti i costi», spiega Santarelli, coordinatrice uscente del partito insieme a Michele Verolo, che rivestirà il ruolo di coordinatore della Segreteria regionale. «La convergenza dovrà avvenire dopo un confronto reale su questioni che interessano le cittadine e i cittadini e che dobbiamo già mettere in campo con le forze politiche nostre interlocutrici. Perché non si può pensare di arrivare all’ultimo momento con i tavoli chiusi e il refrain del voto utile in nome di un generico antifascismo che, invece, va praticato nelle scelte», aggiunge la segretaria di Sinistra Italiana Marche.