Pesaro. – Presso la Sala del Consiglio Comunale di Pesaro, alla presenza dei rappresentanti dei sostenitori, i sovrintendenti Saul Salucci e Rudolf Colm, col direttore artistico Daniele Agiman e con Paolo Rosetti direttore artistico OSR, hanno presentato la terza edizione del Festival Nazionale “Il Belcanto ritrovato” (IBR) che per il quarto anno, se si include l’edizione anteprima del 2021, si propone di riscoprire e recuperare tutto quel patrimonio musicale di uno dei periodi maggiormente floridi del melodramma italiano, la prima metà dell’Ottocento.
In quegli anni in Italia il pubblico riempie i teatri ed è affamato di titoli operistici sempre nuovi, con particolare predilezione per farse, opere buffe o semiserie: si viene così a creare una sorta di virtuosa competizione tra compositori di melodrammi, che vanno a caccia di nuove storie e melodie da proporre sui palcoscenici della penisola. Purtroppo la memoria della Storia ha fatto filtrare solo la punta di una piramide, in cui troviamo Rossini, Bellini e Donizetti, consegnando all’oblio un numero incredibile di autori, opere, arie, duetti e concertati che all’epoca ebbero grande successo: un mondo musicale che il Festival vuole riportare alla luce, grazie ad un lavoro incessante di ricerca e di studio.
Il progetto di IBR è nato da un’idea del dr. Rudolf Colm, grande appassionato e oggi sovrintendente insieme al M° Saul Salucci (presidente e sovrintendente anche dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini), si caratterizza per la sua coralità e la capacità di fare rete tra enti ed imprese.
A coordinare il tutto, indirizzando l’iniziativa su eccellenti livelli di qualità, è l’Orchestra Sinfonica G. Rossini, prestigiosa istituzione di recente nomina ministeriale a Istituzione Concertistico Orchestrale (prima istanza), finanziata da un capitolo dedicato del Fondo Unico nazionale dello Spettacolo.
Per dare un’idea dello sterminato repertorio oggetto dell’interesse del Festival, si pensi che solo in questi primi anni di attività sono state eseguite musiche firmate da più di 40 compositori, tratte da decine di opere liriche differenti, di cui 2 proposte in versione integrale con allestimento scenico, prime esecuzioni assolute in epoca moderna: “Cecchina suonatrice di ghironda” di Pietro Generali e “Il birraio di Preston” di Luigi Ricci. Le due opere sono state registrate dalla Casa Discografica Bongiovanni per un progetto editoriale che ha già cominciato la distribuzione del titolo di Generali.
Inoltre, per mantenere vivo l’ascolto di questa musica “nuova dell’Ottocento”, il Festival pubblica estratti video di registrazioni del Festival sul proprio canale youtube @ilbelcantoritrovato.
Il Festival nomina ogni anno un “main composer”, un compositore principale, al quale è dedicato l’allestimento integrale di un’opera lirica e una conferenza curata da insigni studiosi e musicologi: dopo Pietro Generali e Luigi Ricci, per l’edizione del 2024 il main composer sarà il maceratese Lauro Rossi.