Ancona.- Il gruppo di Ancona di Amnesty International, insieme con le associazioni Acu Gulliver e Anpi, invita a un sit-in in favore di Julian Assange, giornalista noto per la sua attività sul sito Wikileaks e attualmente detenuto nel Regno Unito. L’appuntamento è per martedì 20 febbraio alle ore 18 ad Ancona, in piazza Roma.
Il 20 e il 21 febbraio la Corte Suprema di Londra deciderà se Julian Assange ha esaurito ogni possibilità di opporsi all’estradizione negli Stati Uniti, dove rischia di passare il resto della vita in carcere per l’accusa di aver pubblicato nel 2010 documenti segretati resi noti tramite Wikileaks.
In vista di queste date cruciali, Amnesty International vuole ribadire ancora una volta che il giornalismo non è un reato, continuando a fare pressione affinché la richiesta di estradizione sia respinta, le accuse annullate e Assange scarcerato.
Julian Assange ha già trascorso quasi cinque anni nella prigione londinese di Belmarsh, ove è detenuto in attesa di giudizio dall’aprile 2019, detenzione che Amnesty International ha ritenuto per gran parte arbitraria.
Se dovesse perdere l’appello, tutte le vie legali nel Regno Unito sarebbero concluse e dovrebbe presentare formale ricorso alla Corte europea dei diritti umani per opporsi all’estradizione. Non è tuttavia chiaro se tale Corte vorrà garantire delle “misure ad interim” per fermare l’estradizione prima che la sua istanza sia giudicata ammissibile e poi valutata nel merito.
L’offerta da parte degli Stati Uniti di una “assicurazione diplomatica” potrebbe bloccare l’adozione di tali misure e in tal caso Assange correrebbe il rischio di un’immediata estradizione e conseguente detenzione negli Usa.
La pubblicazione da parte di Wikileaks di documenti rivelati all’organizzazione da altre fonti rientra nella condotta che i giornalisti investigativi possono legalmente tenere nell’ambito della loro attività professionale.
Secondo Amnesty International, le accuse di spionaggio e di frode informatica contro Assange sono motivate politicamente e violano il diritto alla libertà di espressione.