Gradara (Pu).- Al Museo d’arte Rubini Vesin di Gradara si è cercato di riflettere sull’apporto marchigiano alla storia dell’arte contemporanea individuato tra quegli artisti marchigiani presenti alla Biennale di Venezia del 150° dell’Unità d’Italia.
Nel dare continuità alla Rassegna (che prevede di approdare con cadenza biennale in ogni diversa città delle Marche), il progetto della presente Edizione Nazionale è previsto negli spazi espositivi più prestigiosi della città di Urbino (e del pesarese), dopo la recente Rassegna Regionale del 2022 presentata al Palazzo Ducale e alla Galleria Comunale d’Arte Albani di Urbino.
Attraverso una selezione ponderata degli artisti e con criteri di disciplinata scientificità, il progetto diventa un contribuito alla storiografia artistica contemporanea dato dalle Marche, regione caratterizzata da importanti flussi artistici e da personalità di spicco, luogo fertile di produzione artistica che merita un più approfondito esame di alcuni aspetti dei valori estetici e culturali prodotti ai giorni nostri.
Organizzata a Gradara, in una sede prestigiosa, la mostra affronterà due filoni analitici di opere occupandosi di una rilettura critica aggiornata al decennio successivo nella considerazione di alcune linee stilistiche e tematiche che considerino anche (con una selezione degli di artisti presenti), sviluppate secondo il seguente schema individuato dai curatori: Dalla tradizione ai nuovi linguaggi e dalle parole alle immagini (Andrea Carnevali) e Linguaggi e poetica dalla evocazione della Natura e nuove prospettive (Cecilia Casadei).
Di seguito le liste degli artisti invitati: (curatela Andrea Carnevali) Walter Angelici, Ezio Bartocci, Alfredo Bartomeoli, Antonio Battistini, Sirio Bellucci, Claudio Boccolacci, Simona Bramati, Patrizia Calovini, Elia Cantori, Fabrizio Carotti, Leonardo Cemak, Bruno Cerboni Bajardi, Giorgio Cutini, Bruno D’Arcevia, Francesca Gentili, Paolo Gubinelli, Rossano Guerra, Bruno Mangiaterra, Giorgio Mercuri, Riccardo Piccardoni, Nino Ricci, Stefano Solimani, Rita Vitali Rosati, Abel Zeltman ; (curatela Cecilia Casadei) Federica Amichetti, Ubaldo Bartolini, Renato Bertini, Mauro Brattini, Adriano Calavalle, Carlo Cecchi, Lorenzo Cicconi Massi, Giulia Corradetti, Silvio Craia, Umberto Franci, Alessandro Giampaoli, Tonino Guerra, Eriberto Guidi, Carlo Iacomucci, Mario Logli, Giorgio Matteini, Sandro Pazzi, Oscar Piattella, Mario Sasso, Athos Sanchini, Stefano Tonti, Sandro Trotti, Valeriano Trubbiani, Walter Valentini.
Va da sé ricordare che fin dall’esordio, con la prima edizione del 1957 (grazie alla dedizione di Alfredo Trifogli, storico promotore e Presidente), e per tutti gli anni Novanta il Premio Marche si è affermato come una tra le rassegne più significative del secondo Novecento (dietro solo alle grandi manifestazioni come la Biennale di Venezia, la Quadriennale di Roma e la Triennale di Milano), annoverando tra i suoi curatori, critici quali Mariano Apa, Barilli, Calvesi, Caramel, Crispolti, Dania, De Micheli, De Santi, Dorfles, Fagone, Ginesi, Di Genova, Sandra Orienti, Toni Toniato e con la partecipazione di quasi la totalità dei maggiori artisti del Novecento, come Luigi Bartolini, Burri, Cagli, Campigli, Capogrossi, Casorati, Ciarrocchi, Cintoli, Cucchi ed altri.