Molte ombre e pochi luci. Sono quelle che emergono dalle indagini sulla tragedia alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove nella notte tra venerdi e sabato scorsi morirono 5 minorenni e una donna di 39 anni. Il ragazzo di 17 anni che è indagato dalla Procura perchè ritenuto il presunto responsabile della diffusione dello spray al peperoncino che ha scatenato il caos nel locale e poi la fuga di centinaia di persone, nega di esser stato presente quella notte nel locale dove stava per esibirsi Sfera Ebbasta. E al momento contro di lui non ci sono prove consistenti, anche se la Procura dei Minori ha detto che nel corso dell’interrogatorio di tre ore ha riferito “cose utili”. Di cosa si tratta però, non si sa. Eppoi con lui c’erano altri giovani che hanno spruzzato la sostanza, forse per compiere dei furti ? Anche questo è tutto da verificare. Altro fatto poco chiaro, ma non secondario rispetto alla concatenazione di cause che poi hanno prodotto 6 morti e 12 feriti gravi, è il numero reale dei clienti ospitati quella notte dalla discoteca. Secondo la magistratura ordinaria, in un primo momento sembrava che i biglietti venduti fossero almeno 1400 contro una capienza della struttura di 870. Poi la cifra, nei giorni successivi, è stata ridimensionata. Così dai tagliandi venduti si è passati a vagliare quelli che effettivamente sono stati staccati, sempre in quella infausta notte. E il numero è sceso a 700, forse 800. E dunque, al momento dell’allarme quanti erano i clienti all’interno della pista principale ? E sono tutti fuggiti nella stessa direzione ? O a qualcuno è stato impedito di allontanarsi dalle porte più vicine, e poi consigliato di andare verso l’uscita principale, dove si erano già ammassate centinaia di persone ? Così da provocare una pressione eccessiva sul ballatoio e poi sulla ringhiera che ha ceduto causando la morte di 5 giovanissimi e di una donna ? E quante persone, così come raccontando i testimoni, erano già ubriache in quelle ore drammatiche, prima che iniziasse l’esibizione di Sfera Ebbasta ? Di certo c’è solo che 5 tenere vite sono state spazzate via in pochi minuti, oltre che a quella di una madre che aveva 4 figli. “Anche la nostra vita è finita ” ha detto il padre di una vittima dopo aver riconosciuto il cadavere del figlio all’ospedale di Torrette di Ancona. C’è da augurarsi che qualcuno pagherà davvero, questa volta per quanto di enormemente tragico è accaduto a Corinaldo. Al momento gli indagati, oltre al ragazzino sono sette. I tre gestori della discoteca e i quattro proprietari del locale. Per fortuna comunque, oggi per altri tre feriti gravi di quella notte è stata sciolta la prognosi, così da far fare un respiro di sollievo a tutti, familiari ed amici in testa. Ne resta uno, che è ancora in condizioni critiche ma stabili. Intanto sono iniziate le autopsie sui cadaveri delle vittime. Prima termineranno, e prima potranno svolgersi i funerali.
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