Di fronte alla nuova diffida del Ministero dell’Ambiente, che impone al Comune di Ascoli la nomina di un Commissario per la gestione della discarica abusiva presente nel sito interno della ex fabbrica della SGL Carbon, la cui omessa bonifica ha prodotto in questi ultimi anni una multa di 400 mila euro ogni sei mesi inflitta dalla Commissione Europea allo Stato Italiano, Legambiente propone di nominare una persona in cui l’associazione ripone la massima fiducia: il Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, che è stato scelto nel Novembre 2017 come Commissario Straordinario per la Bonifica delle Discariche Abusive dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Grazie alla sua qualifica e all’esperienza già maturata come ‘Commissario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale’ – affermano Stefano Ciafani, Presidente Nazionale di Legambiente e Diana Di Loreto, Presidente del Circolo Legambiente Ascoli Piceno – Vadalà è la persona più adatta per risolvere in tempi brevi l’annosa questione della bonifica del sito inquinato SGL Carbon. Nominandolo Commissario per la Bonifica della Carbon, si potrà finalmente cominciare a lavorare per dare un futuro concreto all’area inquinata, dopo tante e finora inutili parole”.
La discarica SGL Carbon si trova ancora nell’elenco delle 200 discariche inserite nella sentenza della Corte di Giustizia del 26 Aprile del 2007 e in quella del 2 Dicembre 2014. Nel 2014, dunque, lo Stato Italiano è stato condannato dalla Corte di Giustizia UE per non aver ancora bonificato 200 discariche illegali di rifiuti, tra cui 13 siti contenenti rifiuti pericolosi e tra questi l’area ex SGL Carbon di Ascoli. In base alla sentenza della Corte di Giustizia, dal 1 gennaio 2015 ogni sei mesi lo Stato Italiano subisce la multa di quattrocentomila euro per l’omessa bonifica del sito. Secondo Legambiente “responsabile della suddetta “multa” è in primis il Comune di Ascoli, che ha consentito che SGL Carbon non facesse la bonifica della “collina dei veleni”, cioè della discarica abusiva creata dall’interramento dei rifiuti pericolosi e uscisse dalla vicenda senza pagare un centesimo per la bonifica, anzi incassando nell’anno 2010 6 milioni di euro dalla vendita dell’area ai privati di RESTART, senza che neppure agli acquirenti venisse richiesta alcuna garanzia economico-finanziaria di copertura dei costi di bonifica (stimati in almeno 35 milioni di euro).”
Da ricordare che nei giorni scorsi il Comune di Ascoli ha dato il via libera al Piano di riqualificazione urbana della stessa area in questione, ampia 27 ettari, che si trova a ridosso del centro cittadino.