Pesaro.-Si dice che le Fave di Fratte Rosa, l’unico Presidio Slow food nel pesarese, siano le fave più buone del mondo. Riconoscerle è facile: hanno un baccello corto e contengono quattro semi grandi e tondi. Ma è all’assaggio, che devono l’ottima nomea.
Mangiate fresche sono tenere e hanno un sapore dolce; secche, si trasformano in una farina gustosa da declinare con sughi di mare e di monte. Il merito è dei “lubachi”, terreni di argilla che danno una dimensione culturale diversa a questo paese che Paolo Volponi descrive come dolce, rotondo, leggero e maneggiabile come un vaso, uno dei tanti cocci perfetti delle sue botteghe e fornaci».
Ed è in questo splendido contesto che si svolgono le due tappe di “Cosa c’è Dop” questa settimana. Da Osteria Mamà di Matteo Santini e Martina Galli. Si sono sposati a luglio 2022 e a dicembre hanno trasformato uno storico bar in un locale di cucina autentica e verace che fa risaltare prodotti locali che hanno belle storie da raccontare. Pure a “Osteria!” i taglieri sono narratori di tipicità e prediligono il tartufo. Luigi Cianni e i suoi figli Davide e Sebastiano hanno un laboratorio dedicato al Re della tavola.
Sono tutti questi motivi per cui sono degli ambasciatori delle eccellenze di Pesaro capitale della cultura 2024.
Fanno parte di “Cosa c’è Dop”, i “100 locali” che promuovono la cultura e l’enogastronomia del territorio. Oltre a offrire la selezione del miglior prodotti della provincia, contribuiscono a promuovere le iniziative in programma per Pesaro capitale della cultura 2024, diventando i punti informativi.
Un movimento di luoghi di aggregazione, di racconti del presente e di memoria del passato che, presto di mattina fino a tarda sera, alimentano “in tazza piccola” e “grandi piatti” la bella storia di una comunità. Una rete di 100 locali, che sono il vero luogo “caldo” della comunicazione, dell’incontro e dello scambio di informazioni su cosa accade durante la “Settimana da Capitale” del loro Comune.